Credem ha collocato presso investitori istituzionali un nuovo bond. Si tratta di una emissione coverd, cioè garantita da mutui immobiliari, per 750 milioni di euro che ha visto la partecipazione di numerosi fondi d’investimento e investitori istituzionali italiani e stranieri che hanno risposto all’offerta con domande per oltre 2,6 miliardi di euro. L’operazione di vendita del nuovo bond Credem a sette anni, gestita da Barclays, Bnp Paribas, Credit Suisse, Hsbc e SocGen Cib, si è conclusa molto bene – riferisce un operatore – con il rendimento che è stato fissato a 88 punti base sopra il tasso midswap, al prezzo di 99,858.

Inizialmente i collocatori avevano previsto un rendimento più alto, intorno ai 95 punti, ma poi la forte risposta del mercato e la size relativamente contenuta del bond hanno ristretto il rendimento finale di 7 punti. Il nuovo titolo (Isin IT0005000374), che scadrà nel 2021, paga una cedola fissa del 1,875% il 27 febbraio di ogni anno, sarà presto quotato presso il mercato regolamentato della Borsa del Lussemburgo e negoziabile per tagli minimi di 100.000 euro. Il rating atteso dell’emissione è A2 per Moody’s e A+ per Fitch.

 

Credem lancia bond covered e rimborsa i soldi alla BCE

Lo scopo della nuova emissione del Credem è quello di restituire i soldi presi in prestito dalla BCE (Ltro). [fumettoforumright]Come per le emissioni dello scorso anno (l’ultima era da 500 milioni), la scorta viene fatta non per esigenze di liquidità ma per far scendere a quota quattro miliardi l’esposizione verso la BCE in vista degli stress test bancari. L’anticipazione dell’exit strategy, comune peraltro ad altre banche (sopratutto in Europa), è dettata da considerazioni molto pratiche: dai primi mesi del 2014 l’Ltro entrerà infatti nel calcolo della liquidità a breve (scade entro l’anno successivo) e dunque gli istituti faranno i loro calcoli, rispetto alle condizioni di tasso che si presentano sul’interbancario, rispetto a quanto pagano alla Bce.

Vero è che le scadenze dei prestiti sull’interbancario non arrivano ai dodici mesi, ma a qual punto ogni singola banca può valutare la convenienza o meno di essere esposta verso la Bce o pensare ad altre forme di finanziamento, anche parziali.

 

I covered bond cosa sono e come funzionano

 

covered bond

Con covered bond (tradotto “obbligazioni garantite”) ci si riferisce ad un’obbligazione bancaria caratterizzata da un profilo di rischio molto basso e da un’elevata liquidità. Questa tipologia di obbligazioni rappresenta nel nostro Paese una novità piuttosto recente, disciplinata per la prima volta dall’art.7 bis della Legge 30 aprile 1999, n. 130 introdotta dal decreto sulla competitività del maggio 2005. A differenza delle normali cartolarizzazioni i covered bond garantiscono la restituzione di capitale ed interessi grazie al vincolo di una fetta dell’attivo patrimoniale della banca destinato esclusivamente alla remunerazione ed al rimborso del bond. Utilizzati in 22 paesi europei, in Germania i covered bond sono stati istituiti da oltre 100 anni, mentre in altri, come la Gran Bretagna e l’Olanda si è provveduto solo ultimamente alla preparazione di un testo normativo essendo, fino a tempi recenti, ogni emissione definita sulla base di veri e propri accordi contrattuali. Ai minori rischi tuttavia corrispondono rendimenti più bassi in quanto l’alea connessa all’investimento e più bassa, in altri termini gli obbligazionisti sono disposti a chiedere un rendimento minore rispetto ai titoli obbligazionari non garantiti e questo costituisce un indubbio vantaggio per la banca emittente che riesce a ottenere capitale dovendo supportare costi bassissimi.