Il Tesoro ha raccolto ieri 8,50 miliardi di euro con l’emissione di quattro tranche di altrettanti titoli di stato. L’importo è quello massimo della forchetta preventivata alla viglia dell’asta. Tra i bond offerti ve ne sono stati due in scadenza nel 2031. Pertanto, parliamo di BTp a 7 anni, pur non “benchmark”. Intendiamo bond che debuttarono sul mercato con una durata iniziale più alta, ma che oggi è scesa per l’appunto a sette anni. Vediamo quali sono state le condizioni di vendita e quali differenze scorgiamo tra i titoli.

La fetta più grossa è andata al BTp 15 febbraio 2031 con cedola 3,50% (ISIN: IT0005580094): 3 miliardi di euro contro richieste per 4,24 miliardi. Il rapporto di copertura, ossia tra domanda e offerta, è stato di 1,41.

Rendimenti in calo con taglio dei tassi atteso

Il prezzo di aggiudicazione del bond è stato di 101,34, corrispondente a un rendimento lordo alla scadenza del 3,31%. Non siamo ai livelli elevati dei mesi passati, ma del resto i rendimenti sono scesi parecchio lungo la curva e verosimilmente proseguiranno questo trend calante anche nel prossimo futuro. L’attesa per il taglio dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea ha portato a un crollo dello spread sotto i 125 punti base. Mai così basso da inizio 2022.

Nuova tranche “green”

E c’era un altro BTp a 7 anni in asta: scadenza 30 ottobre 2031 con cedola 4% (ISIN: IT0005542359). E’ uno dei due BTp “green” sinora emessi dal Tesoro. Trattasi, cioè, di un titolo di stato i cui proventi servono a finanziare la transizione energetica e l’ambiente. Prima di ieri, in circolazione di questo bond vi era un controvalore di 10 miliardi. L’emissione è stata di 1,25 miliardi e ha attirato ordini per 2 miliardi. Il rapporto di copertura è stato, quindi, di 1,6.

Il prezzo di aggiudicazione è stato, in questo caso, di 104,87 e corrisponde a un rendimento lordo alla scadenza del 3,30%.

In pratica, i due BTp a 7 anni si equivalgono in termini di rendimento, sebbene differiscano come cedola. Il “green” offre un tasso di mezzo punto percentuale più alto all’anno, ma a fronte di un prezzo necessariamente maggiore. Ne consegue che, acquistando il BTp febbraio 2031 s’incassa una cedola effettiva netta annua del 3,02%. Con il BTp Green saliamo al 3,34%.

BTp 7 anni, possibili ulteriori apprezzamenti

La differenza sostanziale sta nel fatto che chi acquista il primo, ottiene una cedola inferiore e alla scadenza riporterà una minusvalenza più bassa. Viceversa per chi acquista il secondo. In entrambi i casi esistono probabilità di ulteriori rialzi dei prezzi dopo il +2% e il +2,3% messi a segno rispettivamente dai minimi di febbraio. Ricordiamo, infine, che i due BTp a 7 anni sono stati emessi in momenti differenti. La scadenza di febbraio risale a soli due mesi fa, il “green” ha quasi un anno di vita. Ciò spiega la diversa entità della cedola, pur non eclatante.

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