Salve, potrei conoscere il valore esatto di Buoni fruttiferi postali della serie Q, emessi in data 29 settembre 1993 per l’importo di 5 milioni di lire? E Le chiedo se sia giusto che Poste Italiane faccia pagare una tassa non dichiarata sul titolo.

Questa è la domanda rivolta da un lettore in relazione ai Buoni fruttiferi postali in scadenza tra poco più di un anno. Il calcolo è abbastanza semplice. Sappiamo che la serie Q, in emissione dall’1 luglio 1986 al 31 ottobre 1995, riconosceva ai possessori i seguenti tassi d’interesse lordi:

  • 8% dal 1° al 5° anno;
  • 9% dal 6° al 10° anno;
  • 10,5% dall’11° al 15° anno;
  • 12% dal 16° al 20° anno;
  • 12% dal 21° al 30° anno*.

*Dal 21° anno e fino alla scadenza del 30° anno, il calcolo degli interessi avviene in regime di capitalizzazione semplice.

Diversamente dai primi 20 anni, cioè, gli interessi non producono interessi.

Calcolo valore Buoni fruttiferi postali

Sappiamo che esiste una diatriba legale tra Poste Italiane e le associazioni dei risparmiatori, poiché l’istituto calcola il valore dei Buoni fruttiferi postali di bimestre in bimestre già al netto dell’imposta del 12,5% dovuta al Fisco. Come correttamente fanno osservare le associazioni in difesa dei risparmiatori, l’imposta è effettivamente versata da Poste solo alla scadenza dei buoni o all’atto del loro disinvestimento anticipato. Dunque, non vi sarebbe ragione per la quale il calcolo debba avvenire al netto dell’imposta già durante il periodo d’investimento e non alla data di riscossione del titolo. Ad ogni modo, la giurisprudenza sembra ormai orientata a dare ragione a Poste e torto ai risparmiatori.

Sulla base dei calcoli formali, i Buoni fruttiferi postali di 5 milioni di lire varrebbero al termine di ciascun periodo di cui sopra quanto segue:

  • 3.621,79 euro;
  • 5.290,87 euro;
  • 8.210,92 euro;
  • 13.527,05 euro;
  • 28.474,43 euro.

Il valore in euro con l’imposta calcolata alla scadenza

I 5 milioni delle vecchie lire alla scadenza di settembre 2023 varranno, dunque, quasi 28.500 euro al netto delle imposte.

Va ancora versata l’imposta di bollo, ma parliamo di un importo marginale. Questo è il valore a cui il lettore avrà diritto a riscuotere. Se Poste calcolasse gli importi al lordo dell’imposta del 12,5% e solo alla scadenza imponesse quest’ultima sugli interessi, ecco quale sarebbe la cifra maturata di periodo in periodo:

  • 3.794,22 euro;
  • 5.837,88 euro;
  • 9.617,60 euro;
  • 16.949,50 euro;
  • 37.288,90 euro.

La cifra lorda da riscuotere sarebbe di 37.288,90 euro, di cui 34.706,61 euro interessi e 2.582,28 euro capitale. Sui primi va versata l’imposta, pari a 4.338,33 euro. Pertanto, il valore netto dei Buoni fruttiferi postali sarebbe di 32.950,56 euro, circa 4.500 euro in più di quanto effettivamente sborserà Poste. Anche in questo caso, tuttavia, non stiamo tenendo conto dell’imposta di bollo.

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