Il 2022 si è di fatto concluso da un paio di settimane per il Tesoro, che ha già reso note le nuove emissioni di BTp nel corso del primo trimestre del 2023. L’anno che verrà si mostra impegnativo. Tra scadenze da rifinanziare e deficit fiscale da coprire, ci saranno sui 500 miliardi di euro di titoli di stato da collocare sul mercato. Una montagna che diventa ancora più complicata da scalare, se si pensa che nel frattempo la Banca Centrale Europea (BCE) stia alzando i tassi d’interesse e dal marzo prossimo taglierà i riacquisti dei bond a bilancio e in scadenza.

Insomma, le condizioni monetarie si fanno sempre più restrittive per combattere un’inflazione nell’Area Euro salita alla doppia cifra.

Tra le nuove emissioni di BTp per i prossimi tre mesi troviamo un BTp short term in scadenza il 28 marzo 2025 e un BTp a 3 anni in scadenza il 15 aprile 2026. Per entrambi, l’ammontare minimo fissato è di 9 miliardi di euro. Questo significa che i due bond dovranno necessariamente raggiungere tale cifra prima di essere rimpiazzati da emissioni per la medesima scadenza. E chiaramente non è detto che questi 9 miliardi ciascuno dovranno essere reperiti tutti nel primo trimestre prossimo.

Sulla base delle attuali condizioni di mercato, dovremmo attenderci che il BTp short term offra una cedola in area 3,30%. Sappiamo che questo bond ha rimpiazzato dallo scorso anno i CTz. Si tratta di un titolo che può avere una durata minima di 18 mesi e una massima di 30 mesi. Può anche non offrire alcuna cedola, qualora le condizioni di mercato lo consentano. Non è questo il caso di questi mesi.

Altre possibili emissioni BTp

Quanto al nuovo BTp a 3 anni, la cedola che dovremmo attenderci sarebbe attualmente del 3,50%. Capiamo benissimo quanto queste cifre siano allettanti, se ricordassimo che solamente all’inizio di quest’anno per le medio-brevi scadenze i titoli di stato rendevano sottozero.

La stretta monetaria dovrebbe tenere elevati i tassi d’interesse per i prossimi trimestri. La durata dipenderà essenzialmente dall’evoluzione dell’inflazione nell’Area Euro. Una sua persistenza complicherà i piani per un ri-abbassamento dei tassi nel medio termine. Ad oggi, il mercato non si attende alcun taglio entro l’anno prossimo, mentre l’apice dei tassi sarebbe raggiunto a quasi 3,75% entro il mese di settembre.

Rispetto all’ultimo board BCE di dicembre, il mercato ha rivisto al rialzo le sue previsioni di tre quarti di punto percentuale. Ciò spiega la risalita dei rendimenti nell’Area Euro e l’ampliamento degli spread. In questo quadro, il Tesoro non esclude neppure l’emissione di nuovi ulteriori BTp. Tutto dipende dalle esigenze di volta in volta riscontrate. Il calendario prevede anche la possibile emissione di ulteriori tranche dei seguenti BTp con scadenza:

  • 15 gennaio 2026 e cedola 3,50%
  • 1 aprile 2028 e cedola 3,40%
  • 15 dicembre 2029 e cedola 3,85%
  • 1 maggio 2033 e cedola 4,40%

[email protected]