Ancora giù i rendimenti dei titoli di stato oggi, alla vigilia dell’ultima riunione dell’anno per il braccio monetario della Federal Reserve e del board della Banca Centrale Europea (BCE). Lo spread stringe a 176 punti base, mentre il BTp a 10 anni scende al 3,95% mentre scriviamo. I prezzi dei bond risalgono dai minimi toccati in ottobre e tendono ai massimi da svariati mesi. Un lettore ne approfitta per cercare di capire cosa fare del BTp 1 marzo 2037 e cedola 0,95% (ISIN: IT0005433195).

Prezzi in rialzo, disinvestire o tenere il bond in portafoglio?

Questo bond, la cui durata residua è scesa a circa 13 anni e 3 mesi, si è apprezzato di quasi il 13% dalla quotazione minima di 60,44 centesimi del 18 ottobre scorso. Oggi, viaggia sopra 68 centesimi. Il lettore in questione ci scrive dicendo di averlo inserito in portafoglio a 70 centesimi. Leggendo il grafico, dovremmo supporre che sia stato esattamente un anno fa. Giustamente, dopo avere accusato perdite virtuali con il tracollo dei prezzi, vuole capire come muoversi. Teme da un lato che il prezzo possa ripiegare dopo avere toccato il livello minimo per uscire dal mercato senza perdite, dall’altro di perdere qualche opportunità di guadagno.

Cedola bassa, quotazione alla pari ipotesi remota

Diciamo, anzitutto, che la cedola del BTp 2037 sia molto bassa. Essa riflette le condizioni monetarie estremamente più favorevoli di inizio 2021, quando il bond fu emesso. E questo implica una conseguenza sostanziale: la quotazione non potrà salire a livelli stellari, altrimenti il rendimento alla scadenza risulterebbe troppo basso. In pratica, scordiamoci che tenda alla pari. A meno che non accada qualche sconvolgimento simile alla pandemia di ormai quasi quattro anni fa.

Tuttavia, il BTp 2037 ancora offre il 4,15%. Sembra un rendimento elevato per quando i tassi di mercato scenderanno nei prossimi mesi. Al momento, tratta a premio dello 0,20% sul BTp a 10 anni. All’atto dell’emissione, il premio si aggirava in area 40 punti base.

C’è da dire, però, che allora debuttò con una durata di 16 anni. Man mano che il tempo passa, la distanza con il decennale si assottiglia in termini di durata residua. Ad esempio, tra tre anni risulterà azzerata e dopodiché il BTp 2037 avrà durata inferiore.

Scenario BTp 2037 al 3% entro fine 2024

Questo per dirvi che, abbassandosi tendenzialmente il rendimento decennale nel 2024, ci aspettiamo anche il BTp 2037 offra di meno. Di converso il prezzo salirà. Ipotizziamo che il rendimento decennale resti in linea con il tasso sui depositi bancari fissato dalla BCE, oggi al 4%. Il mercato sconta che questi si porti al 2,75% o persino al 2,50% per fine anno prossimo. Stiamo immaginando, quindi, un BTp 2037 in area 3% da qui ad un anno. Come si muoverebbe la quotazione? Salirebbe tra il 15% e il 20% da oggi e si porterebbe a ridosso degli 80 centesimi.

Nulla ci garantisce che andrà proprio così. Il mercato potrebbe aver sottostimato il costo del denaro a medio-breve termine ed esistono fattori di rischio come le tensioni geopolitiche con riflessi non solo sui prodotti energetici, ma anche sulle catene di produzione e, quindi, sull’inflazione. Ad oggi, però, pensare di disinvestire dal BTp 2037 a 70 centesimi sembra un’operazione poco accorta, tranne che si abbia bisogno di liquidità immediata.

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