Tra pochi giorni prenderà il via il collocamento per il BTp Italia 2028. Sarà il 18-esimo della serie. Ma questo mese ci sarà il pagamento anche della cedola di un altro BTp Italia già in circolazione e che arriva a scadenza il 21 maggio 2026 (ISIN: IT0005332835). Questo bond fu emesso nella primavera del 2018, per cui debuttò sul mercato con una durata iniziale di otto anni. Al momento, presenta una durata residua di tre anni e mezzo. Ieri, chiudeva a un prezzo leggermente sotto la pari.

Come dicevamo, il BTp Italia 2026 offre all’obbligazionista una cedola dello 0,55% annuale. Questo significa che il prossimo 21 novembre sarà in pagamento la cedola semestrale dello 0,275%. Sembra così bassa da risultare insignificante. Ma dobbiamo considerare che questo è il tasso reale corrisposto, dato che bisogna aggiungere l’inflazione semestrale FOI dell’ISTAT.

Il Tesoro ha già reso nota l’indicizzazione per il periodo 21 maggio – 21 novembre. Si parte da un indice FOI di 109,50968 relativo alla data del 21 maggio scorso, mentre per il 21 novembre prossimo tale indice risulta aggiornato a 113,40. Per le modalità di calcolo di cui abbiamo più volte discusso, quest’ultimo dato si riferisce nel concreto all’inflazione del mese di settembre.

BTp Italia 2026, rendimento netto al 3,36%

Ad ogni modo, otteniamo che il BTp Italia 2026 corrisponderà agli obbligazionisti una rivalutazione di cedola e capitale a novembre del 3,55%. Questa è la percentuale che si ottiene dividendo l’indice FOI di novembre per il suo valore di maggio e moltiplicando il risultato per 100. In concreto, significa che per ogni 1.000 euro di investimento nominale il possessore riceverà un accredito di 35,50 euro lordi a titolo di rivalutazione del capitale. Ad esso si aggiunge la cedola di circa 2,85 euro. In totale, 38,35 euro. Al netto dell’imposizione fiscale del 12,50%, fanno 33,56 euro.

In altre parole, il rendimento netto del semestre in corso risulta essere del 3,36%. L’inflazione del periodo (3,55%) non è del tutto recuperata per via della tassazione, che deprime il rendimento.

Considerate, però, che nel mese di ottobre l’inflazione mensile in Italia è stata del 3,5%, la più alta di sempre secondo l’ISTAT. Praticamente, quanto quella dell’intero semestre. Ma entrerà nella rivalutazione per il prossimo semestre, a causa dei tecnicismi legati a questi bond.

La copertura della perdita del potere di acquisto dovrebbe esserci comunque. E del resto è proprio questo l’intento del BTp Italia 2026. Ai prezzi attuali, offre un rendimento annuale del 9,40%.

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