E anche la cedola in pagamento a maggio per il BTp Italia 20 novembre 2023 (ISIN: IT0005312142) è stata resa nota dal Ministero di economia e finanze. L’indice FOI di inizio semestre come base di calcolo per effettuare la rivalutazione era di 113,39. Al 20 maggio prossimo, è stato fissato a 118,19355. Questo significa che la rivalutazione dovrà essere di 1,04236. A questo punto, possiamo calcolare velocemente il valore della cedola lorda che l’obbligazionista incasserà esattamente tra un mese, cioè in data 20 maggio.

Il BTp Italia 2023 è un bond indicizzato all’inflazione italiana risultante dall’indice FOI dell’ISTAT.

Questo è un indicatore dei prezzi al consumo per una “famiglia di operai e impiegati”. Ecco per cosa sta l’acronimo FOI. Nel semestre compreso tra il 20 novembre 2022 e il prossimo 20 maggio, l’inflazione è stata del 4,236%. Vi chiederete come faccia il Tesoro a conoscere in anticipo l’inflazione di tutto il mese di aprile fino alla terza settimana di maggio. Infatti, non la conosce. Semplicemente, il calcolo avviene con un ritardo temporale di due mesi. Nella realtà, l’indice FOI al 20 novembre 2022 fa riferimento al 20 settembre 2022 e quello di fine semestre si riferisce al 20 marzo scorso.

Fatta questa dovuta precisazione, il capitale del BTp Italia 2023 sarà rivalutato di 42,36 euro per ogni 1.000 euro nominali. La cedola semestrale dello 0,125% sarà calcolata sul capitale rivalutato e sarà, quindi, pari a 1,30 euro. Sommando i due dati, otteniamo un pagamento complessivo di 43,663 euro, cioè del 4,3663%. Un tasso elevato per un investimento di appena sei mesi.

Storico pagamenti BTp Italia 2023 nell’ultimo biennio

Vediamo quanto ha reso il BTp Italia 2023 in termini di cedole negli ultimi due anni, vale a dire il periodo in cui si è registrato il boom dell’inflazione. Abbiamo ricostruito lo storico dei pagamenti e abbiamo ottenuto quanto segue. Tra maggio e novembre del 2021, la cedola è stata di circa 1,47%. Tra novembre 2021 e maggio 2022 è salita al 4,82%.

Tra maggio e novembre del 2022 è stata del 3,71% e nell’ultimo semestre del suddetto circa 4,37%. In totale, i pagamenti sono stati pari al 14,36% del capitale nominale investito.

Considerate che l’inflazione cumulata in Italia tra maggio 2021 e fine marzo scorso è stata di quasi il 14%. Dunque, le cedole lorde del BTp Italia 2023 hanno più che coperto l’inflazione. Non è una sorpresa, dato che questi bond nascono esattamente con l’intento di garantire alle famiglie una difesa contro la perdita del potere di acquisto. Il bond arriverà a scadenza nel novembre di quest’anno. L’ultimo pagamento rischia di non vedere rivalutata la cedola, dato che l’indice FOI da qui in avanti o si muoverà poco o potrebbe persino diminuire. A marzo, ad esempio, è sceso ad un valore di 118 dal 118,5 di febbraio. Difficile chiudere in bellezza, a meno che l’inflazione non ci tiri un brutto scherzo.

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