Il Tesoro ha comunicato l’entità della cedola in pagamento il prossimo mese per il BTp Italia 26 maggio 2025 (ISIN: IT0005410912). Il bond è indicizzato al tasso d’inflazione Foi dell’Istat e arriva a scadenza tra tredici mesi. La sua emissione risale al maggio del 2020, quando debuttò sul mercato sovrano con una durata di cinque anni. Riconosce all’obbligazionista un tasso lordo reale annuo dell’1,40%, corrisposto su base semestrale. Ogni sei mesi, quindi, lo stato italiano paga una cedola dello 0,70%, rivalutata in base all’aumento dei prezzi al consumo registratosi nel periodo.

E accredita sul conto titoli anche quel tasso di rivalutazione del capitale. Vediamo i dettagli nei passaggi seguenti.

Calcolo della rivalutazione semestrale

Il BTp Italia 2025 staccherà tra poco più di un mese una cedola lorda dello 0,797%. Come arriva il Tesoro a questo dato? Nel semestre compreso tra il 26 novembre scorso e il 26 maggio prossimo, l’indice Foi risulta essere aumentato dello 0,096%. Infatti, l’indice era stato fissato ad un valore di 119,26667 all’inizio del semestre ed è salito a 119,38065 al 26 maggio. Giustamente, vi chiederete come faccia il governo a conoscere il livello dei prezzi al consumo futuri. In effetti, il calcolo si basa sul valore dell’indice risalente a due mesi prima. Pertanto, le variazioni tra il 26 novembre scorso e il prossimo 26 maggio sono nei fatti quelle avvenute tra settembre e marzo.

Cedola bassa con calo dell’inflazione italiana

I prezzi sono rimasti sostanzialmente stabili negli ultimi mesi. Su base annua, l’inflazione italiana è scesa fin sotto l’1% nei primi due mesi dell’anno, salvo risalire all’1,2% a marzo. Dunque, il BTp Italia 2025 rivaluterà il capitale dello 0,096%. Ne consegue che la cedola a sua volta rivalutata sarà dello 0,701%. E sommandola alla rivalutazione, arriviamo allo 0,797%. Ciò significa che l’obbligazionista si vedrà accreditare 7,97 euro lordi, pari a 6,97 euro al netto della trattenuta fiscale del 12,50%, su ogni 1.000 euro di capitale nominale posseduto.

Il BTp Italia 2025 si acquista in queste ore a 99 centesimi, offrendo così un rendimento reale alla scadenza del 2,31%. Il bond del Tesoro di simile durata e con cedola fissa offre il 3,57%. Ne consegue che il mercato starebbe scontando un’inflazione italiana media dell’1,25% da qui al prossimo anno. Diremmo, un po’ troppo bassa, pur se il tracollo di questi ultimi mesi fa sperare che la stabilità dei prezzi possa essere stata riacciuffata dopo un biennio di aumenti terribili per i consumatori.

BTp Italia 2025, cedole dall’emissione

Nel novembre scorso il BTp Italia 2025 staccò una cedola lorda più che doppia: 16,97937 euro. La rivalutazione fu in quel caso dello 0,991%, quasi dieci volte maggiore di quella del semestre in corso. Dall’emissione al prossimo maggio, risulta avere staccato cedole per complessivi 211,48 euro su ogni 1.000 euro di capitale nominale, circa il 21,15%. Al netto dell’imposta, il 18,50%. La cedola più alta fu staccata nel maggio del 2022 e fu del 5,66%. Nel frattempo, l’inflazione italiana è stata del 16,7%. Grosso modo, l’investimento avrebbe coperto contro la perdita del potere di acquisto. Del resto, è concepito per questa ragione.

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