Anno nuovo, regole nuove. E una di queste riguarda niente di meno che gli investimenti nei titoli di stato italiani. Le famiglie ne hanno fatto una bella scorpacciata l’anno scorso, durante il quale hanno inserito in portafoglio circa altri 100 miliardi di euro nei soli primi dieci mesi. E dalla fine del 2021, in coincidenza con la corsa dei tassi, gli acquisti sono più che raddoppiati a quota 300 miliardi (+156 miliardi). Con l’arrivo del 2024 esiste un’altra ragione per investire nei titoli del debito pubblico, oltre ai rendimenti: i BTp saranno esclusi dal calcolo dell’Isee.

Altra agevolazione per investire in BTp

Il governo di Giorgia Meloni ha voluto offrire un incentivo che va a sommarsi alla già minore tassazione. Come sappiamo, i rendimenti dei BTp e dei Buoni Fruttiferi Postali (BFP) sono sottoposti all’aliquota del 12,50%. Invece, i rendimenti delle obbligazioni private soggiacciono al 26%. Da quest’anno, poi, gli investimenti in BTp e BFP fino al valore di 50.000 euro non rientreranno nel calcolo dell’Isee.

L’Isee è l’indicatore della situazione economica equivalente di una famiglia, utilizzato per accedere a numerosi servizi pubblici e sussidi. Pensate agli asili nido o alle bollette di luce e gas agevolate. Sostanzialmente, in esso rientrano i redditi dei componenti del nucleo familiare e i rispettivi patrimoni. Tra questi ultimi compaiono i beni immobili e gli investimenti di natura finanziaria, nonché le giacenze sui conti correnti, deposito e postali.

Emissioni debito pubblico 2024 elevatissime

Che cosa ha fatto il governo con la Legge di Bilancio 2024? Ha fissato a 50.000 euro – nella stesura iniziale della norma non vi era alcun limite – il limite per escludere i BTp dal calcolo Isee. In questo modo, una famiglia può accedere ugualmente a servizi e prestazioni sociali, anche avendo disponibilità finanziarie di tutto rispetto. Lo stato avrà da quest’anno un occhio di riguardo verso chi lo aiuta a gestire l’enorme massa di debito pubblico.

Le emissioni lorde di quest’anno sono attese in area 350 miliardi di euro per i titoli a medio-lungo termine. Considerati anche i titoli a breve scadenze o Buoni ordinari del Tesoro (BoT), arriviamo a più di 500 miliardi.

BTp fuori dal calcolo Isee, critiche e distorsioni

L’esclusione dei BTp dal calcolo Isee attira numerose critiche ed essenzialmente per due ragioni: distorce gli investimenti a favore dei titoli del debito pubblico, sottraendoli al settore produttivo privato; crea disparità di trattamento tra famiglie con eguale tenore di vita, in favore di chi destina una quota della liquidità a favore dei bond sovrani.

In effetti, da oggi è conveniente per una famiglia che volesse accedere a determinate prestazioni sociali e si ritrova un conto in banca di un certo tipo, spostare in tutto o in parte la relativa giacenza per investirla in BTp ed ottenere così l’esclusione dal calcolo Isee. Essa ottiene due piccioni con una fava: rendimenti più alti e maggiori probabilità di accesso ai servizi dello stato.

[email protected]