Il rendimento del BTp a 10 anni è tornato ai massimi da quasi due mesi, questa settimana. Al 3,95%, praticamente offre circa mezzo punto percentuale rispetto in più ai minimi toccati nel dicembre scorso. Ma lo spread non è risalito anch’esso. Rimane confinato tra 155 e 160 punti base. In effetti, non si stanno registrando vendite specifiche di titoli di stato italiani. Basti pensare che il Bund decennale, che da sotto l’1,90% offriva questo venerdì quasi il 2,40%.

Taglio tassi BCE tra aprile e giugno

C’è stata una parziale correzione dei prezzi obbligazionari dopo la corsa senza precedenti tra ottobre e dicembre, che aveva fatto collassare precipitosamente i rendimenti dei bond.

Il mercato sembrava avere fatto il passo più lungo della gamba, scontando un taglio dei tassi di interesse quasi immediato e marcato. Le aspettative sono state parzialmente riviste, sebbene rimangano “dovish”. Per gli investitori il costo del denaro sarà abbassato già in aprile di un quarto di punto percentuale nell’Area Euro. La Banca Centrale Europea (BCE) segnala di essere più propensa ad allentare la sua politica monetaria da giugno in avanti.

In termini di prezzo, il BTp a 10 anni ha perso l’1,8% in una settimana. Ci riferiamo alla scadenza “benchmark” dell’1 marzo 2034 con cedola 4,20% (ISIN: IT0005560946). Il titolo tratta in area 102,50. Ed è un buon motivo per adocchiarlo in vista di un suo inserimento in portafoglio. I mercati tendono spesso, se non sempre, ad estremizzare i movimenti futuri, anticipandoli. Se prima aveva acquistato eccessivamente sulla scommessa di un taglio dei tassi subito, adesso sembra commettere l’errore parzialmente opposto.

Germania in crisi segnale “buy”

L’inflazione nell’Area Euro resta sopra il target del 2%, ma ci sono i prodromi di una possibile recessione economica già in corso. La Germania, un tempo nota come “locomotiva d’Europa”, non traina più. Anzi, è la peggio messa sul piano congiunturale.

A dicembre, la sua produzione industriale è scesa per il settimo mese di fila: -1,6% su novembre e -3% su base annua. In entrambi i casi, dati peggiori delle previsioni. Non si era mai verificata una contrazione così prolungata dall’inizio delle serie storiche tedesche.

Probabile che la prima economia europea confermi il calo del PIL nel primo trimestre, entrando formalmente in recessione. Sebbene ciò lo si apprenderà solamente alla fine di aprile, la BCE avrà per il board di quel mese informazioni a sufficienza per capire in quale direzione stia andando l’intera economia nell’Eurozona. Un indebolimento ulteriore confermerebbe che l’aumento dei tassi abbia raggiunto l’obiettivo di “raffreddare” la domanda, facendo intravedere una disinflazione più vicina. E il taglio dei tassi ci sarebbe o perlomeno non verrebbe più contrastato verbalmente dai “falchi”.

BTp 10 anni bistrattato?

Il BTp a 10 anni può diventare allettante a questi prezzi. Offre sostanzialmente il 4%, a fronte di un’inflazione italiana scesa sotto l’1% e attesa poco sopra tale livello per i prossimi anni. In termini reali, un investimento potenzialmente profittevole. Le famiglie si concentreranno nelle prossime settimane sulla terza emissione del BTp Valore: rendimento medio atteso in area 3,50% e durata di sei anni. Un altro motivo per non perdere d’occhio il decennale. Sarà stato un po’ troppo bistrattato in queste ultime sedute?

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