Pensate se più o meno due anni e mezzo fa aveste investito parte dei vostri risparmi in un titolo. E supponete che oggi andaste a guardare quanto prezza sul mercato per scoprire che il suo valore si sia dimezzato. Maledireste il giorno in cui avete effettuato l’investimento. A maggior ragione, se al tempo vi foste accontentati di inserire in portafoglio un bond con cedola bassa. E’ il caso di scuola del BTp a 50 anni, scadenza 1 marzo 2072 al 2,15% (ISIN: IT0005441883).

Fu emesso nella primavera del 2021 intorno alla pari e in questi giorni è sceso sotto i 50 centesimi. Ad un certo punto, la quotazione era arrivata a superare, addirittura, il valore di 105. In pratica, chi lo acquistò agli inizi, oggi si ritrova virtualmente con meno della metà del capitale investito. O aspetta che le quotazioni tornino a salire o dovrà subire perdite ingentissime. Nel peggiore dei casi, dovrebbe pazientare fino alla scadenza, cioè per poco meno di mezzo secolo. Ammesso che sia ancora in vita.

Cedola BTp 2072 vale doppia

Lo stesso BTp a 50 anni viene guardato con occhi diametralmente opposti da chi si accinge ad entrare oggi sul mercato. Abbiamo un titolo di stato che rende il 5% lordo all’anno e che si compra per meno della metà del suo valore nominale. I margini di ulteriore discesa risultano di gran lunga inferiori a quelli di risalita. In altre parole, che possa fare peggio di così sia poco probabile. Oramai, un miglioramento è nelle cose. Unico dubbio reale consiste nei tempi di recupero. Fino a qualche mese fa, eravamo convinti che già entro fine anno i bond a lunga scadenza sarebbero risaliti di prezzo. Oggi, questa prospettiva appare più lontana. I tassi di interesse resteranno verosimilmente elevati per diversi mesi prima che la Banca Centrale Europea (BCE) si decida a tagliarli.

Pensate che se il BTp a 50 anni tornasse ai livelli di giugno, quando la quotazione era risalita fino a 60 centesimi, il margine di guadagno per l’obbligazionista sarebbe del 20%.

Chiaramente, al netto della cedola. Questa stessa vale il doppio rispetto all’emissione. Infatti, percepire il 2,15% lordo all’anno su 50 centesimi equivale al 4,30%. Al netto dell’imposta, siamo sopra il 3,75%. E questo dato rimarca la capacità del bond di più che coprire l’inflazione italiana attesa nei prossimi anni già con la sola cedola.

BTp 50 anni non per tutti

Difficile trovare molti piccoli risparmiatori che si buttino su scadenze così longeve. Il rischio insito in questi investimenti è più elevato, a causa della maggiore volatilità dei prezzi. Il BTp a 50 anni è un bond tipico di chi investe sui mercati a scopo speculativo. Non necessariamente solo fondi, banche e assicurazioni. Ad ogni modo, non è un investimento per cuori deboli. Prima di farci un pensierino, fate bene due conti e cercate di capire se potreste avere bisogno della liquidità impiegata entro un orizzonte temporale non lungo. Altrimenti, meglio lasciare perdere e optare per scadenze medio-brevi.

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