Il downgrade sovrano da parte di Dbrs subìto venerdì 13 gennaio dall’Italia non ha sostanzialmente cambiato i piani del Tesoro, che ha prezzato via sindacato il nuovo Btp a 15 anni 1 settembre 2033 per l’importo di 6 miliardi di euro a fronte di ordini per oltre 21.

Al prezzo reoffer di 99,1310 e con una cedola del 2,45%, il titolo rende il 2,53%, 18 punti base sopra il tasso del Btp 1° marzo 2032. Si tratta del livello più alto dal luglio del 2015 per un’emissione del Tesoro sulla scadenza 15 anni.

Il taglio minimo di negoziazione è di 1.000 euro. Rating Baa2 (Moody’s), BBB- (Standard & Poor’s), BBB+ (Fitch), BBBH (Dbrs)

Tesoro colloca con successo Btp a 15 anni nonostante Dbrs

Venerdì scorso Dbrs ha abbassato il rating sovrano dell’Italia a BBB(high) con trend stabile, da A(low), al termine della review iniziata in agosto. Il downgrade ha privato l’Italia dell’ultima valutazione rimasta in area A, escludendola dalla categoria di rating più alta nei rapporti con la Bce. Tuttavia l’azione di Dbrs, nel complesso attesa, non ha avuto un impatto apprezzabile sul mercato obbligazionario italiano, che nelle ultime sedute ha dato prova di tenuta, permettendo a via Venti Settembre di procedere con l’emissione, già in fase di studio dalla settimana scorsa.

Rendimento Btp a 15 anni

Il rendimento del nuovo 15 anni è comunque inferiore alle prima indicazione di ‘low’ 20 pb sul Btp marzo 2032, poi rivista in area 20 pb. Lo strategist di Unicredit Luca Cazzulani, calcola per Reuters che lo spread ‘fair’ rispetto al Btp marzo 2032 sia tra 10 e 15 punti base: “un pricing a 18 pb significa un premio sulla curva sui 5 punti base, che mi sembra un buon compromesso tra esigenze dell’emittente e degli investitori“.  Per quel che riguarda l’importo dell’emissione Cazzulani spiega che “6 miliardi sono una cifra che indica un risultato molto soddisfacente, anche se guardando il book e le grosse esigenze di emissione del Tesoro per il 2017 mi sarei forse aspettato qualcosa di più“.

Ordini per oltre 21 miliardi per il Btp scadenza 2032

Il book si è chiuso con richieste finali per 21,3 miliardi, di cui 2,85 da parte delle banche collocatrici. Nei tre collocamenti sindacati condotti dal Tesoro nel 2016, sulle scadenze 30, 20 e 50 anni, gli importi collocati sono stati rispettivamente di 9, 6,5 e 5 miliardi di euro. L’operazione – gestita da Banca Imi, Barclays, Credit Agricole, Ing Bank e Natwest – arriva in una settimana già ricca di attività di emissione sindacata nella zona euro. Ieri il Tesoro belga ha collocato un nuovo decennale per 6 miliardi; la Slovenia ha a sua volta collocato un miliardo di nuovi decennali, più 300 milioni della riapertura del titolo lungo 2045.