Tornano i BOT annuali. Il Tesoro ha collocato oggi 8 miliardi di euro di Buoni ordinari del Tesoro a 12 mesi, in sostituzione di 9,6 miliardi di altrettanti titoli di prossima scadenza, facendo registrare un nuovo minimo storico. Il tono di fondo del mercato obbligazionario è tornato positivo dopo il panico scatenato dal crollo dei mercati emergenti a fine gennaio e lo spread fra BTP decennale e Bund tedesco ha varcato nuovamente il supporto dei 200 punti base. Ne hanno così tratto vantaggio anche i titoli di stato, sia sulla parte breve della curva che sulla parte lunga.

Il tasso sul dieci anni italiano si attesta intatti al 3,67%, dal 3,81% dell’ultima asta di gennaio toccando il minimo dall’inizio del 2006. Sullo sfondo il mercato obbligazionario rimane però ancora condizionato dai dati occupazionali provenienti da oltreoceano. La ripresa del mercato del lavoro Usa è ancora “lontana dall’essere completata”, nonostante il tasso di disoccupazione sia sceso. Lo sostiene la presidente della Fed, Janet Yellen, nella sua prima audizione davanti alla commissione bancaria del Senato Usa. Yellen cita come fattori di preoccupazione l’inusualmente alta percentuale di americani senza lavoro e il numero “molto alto” di lavoratori temporanei. Così, i tassi d’interesse – ha detto Yellen – rimarranno bassi fino a quando il tasso di disoccupazione non sarà sceso al di sotto del 6,5%. Ma torniamo ai BOT.

 

Asta BOT 12 mesi: tassi ai minimi a 0,676%

 

inflazione

L’asta odierna di BOT annuali ha visto il rendimento scendere ulteriormente rispetto al precedente collocamento. Più nello specifico, si tratta della vendita di Buoni con durata 364 giorni, con scadenza 14 febbraio 2015. Il rendimento offerto, come nelle previsioni, è stato fissato a 0,676%, in ribasso rispetto a quello dell’ultima asta di metà gennaio (0,735%) e sotto il minimo storico del novembre 2013 (0,688%). La domanda degli istituzionali è stata vivace, 1,63 volte l’ammontare offerto, anche se ora per il piccolo risparmiatore non vi è più convenienza a investire in BOT.

D’altronde, fatti i dovuti conti, i rendimenti reali dei BOT, cioè al netto dell’inflazione, sono ormai negativi. Questo significa che chi investe il proprio denaro in questi strumenti finanziari, alla fine non ci guadagnerà nulla, anzi andrà pure a rimetterci. [fumettoforumleft] Posto che il tasso d’inflazione in Italia è allo 0,70% (rilevamento Istat di Gennaio 2014), tolte le tasse, le commissioni e i costi bancari, il risparmiatore si brucerà tutto il rendimento e ci dovrà pure mettere del suo. Per chi colloca BOT, invece, cioè lo Stato, è tutto di guadagnato visto che il denaro preso a prestito verrà remunerato a un costo bassissimo, mai visto prima. Al 31 gennaio 2014 la circolazione dei BOT era pari a 147.797,124 milioni di euro: 50.382,08 milioni di euro semestrali e 97.415,044 milioni di euro annuali. Il Tesoro ha precisato che, in seguito all’assenza di specifiche esigenze di cassa, non è stato offerto il BOT trimestrale.