Fra Kiev e Mosca è braccio di ferro anche sul debito. Come noto, l’Ucraina ha recentemente ristrutturato coi creditori internazionali il debito statale tagliando il valore nominale delle obbligazioni del 20% e riscadenzando i bond. Fuori dal piano di ristrutturazione è rimasto però un bond da 3 miliardi di dollari emesso a favore della Russia e che scade il 21 dicembre. L’Ucraina non può rimborsarlo, non ha i soldi e il FMI si è già impegnato oltre misura per sostenere le banche del paese onde evitare il collasso economico.

    La Russia propone rimborso rateale ma chiede garanzie     A meta’ novembre la Russia ha proposto all’Ucraina di rinviare il rimborso del debito di tre miliardi di dollari in scadenza alla fine di quest’anno spalmandolo nel triennio 2016-2018, ma Putin ha dichiarato di attendersi delle garanzie sul debito ucraino da parte dell’Occidente. I tre miliardi di dollari prestati da Mosca a Kiev nel dicembre di due anni fa rappresentano la prima tranche di un prestito da 15 miliardi con cui Mosca puntava a sostenere l’allora presidente ucraino filorusso Viktor Ianukovich dopo la sua marcia indietro sull’accordo di associazione con l’Ue che aveva scatenato la protesta di Maidan. Proposta che finora non ha trovato accoglimento da parte delle istituzioni ucraine. Sicchè il ministero delle Finanze russo ha dichiarato che Mosca “non ha altra scelta che citare in giudizio Kiev se non onorera’ pienamente le sue obbligazioni entro il 20 dicembre, il che – ha precisato – significa il default della sovranita’ ucraina”.