Il 24 agosto scorso la Banca Centrale Turca ha alzato i tassi di interesse dal 17,50% al 25%, ben sopra il 20% atteso dal mercato. Il governatore Hafize Gaye Erkan ha voluto segnalare di fare sul serio per combattere un’inflazione tornata a salire nel mese di luglio al 47,8%. C’entra la svalutazione della lira turca in corso da inizio giugno, cioè da quando la donna fu nominata a capo dell’istituto. C’entra anche la pubblicazione di dati più veritieri rispetto a quelli passati.

Fatto sta che il nuovo corso del presidente Recep Tayyip Erdogan piace agli investitori stranieri, che iniziano a tornare dopo anni di assenza. Da fine maggio, la Borsa di Istanbul segna un boom dell’80%. E i bond della Turchia denominati in dollari risalgono dai minimi di quel mese e guadagnano fino a più del 16-17%.

Svalutazione lira turca e aumento tassi funzionano

La svalutazione della lira turca rientra tra le azioni principali adottate dal nuovo team economico al governo. Essa favorirà il riequilibrio delle partite correnti e sosterrà le riserve valutarie. Da inizio giugno, queste sono aumentate di circa 20 miliardi di dollari. E’ la conferma che la strategia in atto stia funzionando. I bond della Turchia in dollari USA con scadenza a 5 anni, cioè in data 15 gennaio 2028 e cedola 9,875% (ISIN: US900123DF45), erano sprofondati a poco più di 95 centesimi prima del ballottaggio di maggio. Adesso, risultano sopra 105,50. Il loro rendimento è sceso nel frattempo sotto l’8,50%.

Analogo il discorso per i bond della Turchia a 10 anni, sempre in dollari. La scadenza 19 gennaio 2033 e cedola 9,375% (ISIN: US900123DG28), è passata da 90 centesimi a 104. Il rendimento è sceso sotto l’8,95%. Gli spread con i T-bond degli Stati Uniti si sono portati rispettivamente sotto 425 e in area 480 punti base rispettivamente. Non possiamo escludere che a favorire gli investimenti dall’estero sia l’instabilità geopolitica crescente in Africa.

Dopo il Niger è toccato al Gabon subire un ennesimo colpo di stato in pochi anni nell’area.

Bond Turchia sostenuti da instabilità in Africa?

Proprio il Gabon aveva emesso da qualche settimana un cosiddetto “bond blu” a tutela della fauna marittima. Per quanto l’obbligazione sia garantita dagli organismi internazionali dal rischio politico, nessuno si aspettava che a distanza di due settimane soltanto si arrivasse a tanto. I bond della Turchia acquisiscono maggiore appeal sui mercati alla luce di queste vicende. Ankara è un’oasi di stabilità tra le economie emergenti. Il cambio di passo di Erdogan non sta avvenendo solo in economia. Il presidente sembra riavvicinarsi all’Occidente dopo anni di voltafaccia. Presto per dire che non si tratti di un’ennesima capriola volta ad attenuare i problemi interni per far riprendere fiato all’economia domestica. I mercati per ora ci vogliono credere.

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