Poco più di un mese fa, la banca d’affari americana Goldman Sachs ha emesso un’obbligazione in dollari USA per un importo di 95 milioni e scadenza 22 dicembre 2030 (ISIN: XS2011087306). Si tratta di un bond “callable” e con tasso misto cosiddetto “steepener” per le ragioni che vi stiamo per spiegare. Per i primi due anni, la cedola sarà fissa e pari al 3% lordo (2,22% netto) corrisposta annualmente e posticipatamente alle date del 22 dicembre 2021 e 22 dicembre 2022. A partire dal terzo anno, la cedola diventa variabile secondo un meccanismo peculiare: Goldman Sachs corrisponderà all’obbligazionista il doppio della differenza tra il Constant Maturity Swap in dollari USA a 10 anni (USD CMS a 10 anni) e il Constant Maturity Swap in dollari USA a 2 anni (USD CMS a 2 anni).

Tuttavia, l’emittente ha fissato un “floor” dello 0,50% lordo (0,37% netto) e un tetto del 3% lordo (2,22% netto). Questo significa che la cedola variabile si dovrà muovere tra questi due valori. Dunque, se alle date scadenze il doppio della differenza tra il USD CMS a 10 anni e il USD CMS a 2 anni risulterà inferiore allo 0,50%, l’obbligazionista riceverà comunque una cedola dello 0,50%; se risulterà superiore al 3%, riceverà una cedola del 3%.

Le potenzialità del bond in fase di crescita dell’economia USA

Allo stato attuale, il USD CMS a 10 anni si attesta all’1,04%, mentre il USD CMS a 2 anni allo 0,18%. Questo significa che la differenza tra le due scadenze è dello 0,86% e che il doppio risulta dell’1,72%. Questo sarebbe al momento la cedola variabile che verrebbe corrisposta all’obbligazionista. Chiaramente, nel tempo tale valore potrà variare anche significativamente, risentendo delle condizioni del mercato. Grosso modo, la differenza tra i tassi a lungo e i tassi a breve risentono della performance dell’economia americana. In una fase di crescita, la curva tende a diventare più ripida, cioè i tassi a lungo tendono a salire più velocemente di quelli a breve.

Viceversa, in una fase di stagnazione o recessione, la curva tende ad appiattirsi, se non in alcuni casi ad invertirsi.

Questo significa che le obbligazioni Goldman Sachs “callable” e “steepener” a 10 anni abbiano un buon potenziale in termini di cedola, dando per scontato che l’economia americana torni a crescere dopo il calo del PIL accusato per via della pandemia. Le condizioni monetarie e fiscali sono attese piuttosto espansive per il medio termine, altro fattore che dovrebbe sostenere la crescita. Alle quotazioni di ieri, il titolo si acquistava poco sotto la pari, a 99,94 centesimi. E questo accresce, pur di poco, il rendimento alla scadenza, dato che il rimborso avverrà a 100.

L’obbligazionista potrà approfittare da qui alla scadenza anche dell’eventuale apprezzamento del dollaro contro l’euro, in quanto si ritroverebbe in possesso di un capitale rivalutato, una volta che verrà convertito. Per contro, corre il rischio opposto, ovvero che il cambio euro-dollaro si apprezzi e il valore del capitale si riduca, intaccando il rendimento effettivo. Da tenere in considerazione anche il rischio di liquidità, perché il basso importo dell’emissione dovrebbe tenere basse le negoziazioni giornaliere del titolo. Molto contenuto il rischio di credito, visto che l’emittente gode di rating medio-alti: BBB+ per S&P, A per Fitch e A3 per Moody’s. Infine, nel caso in cui il bond venisse richiamato prima della scadenza, l’obbligazionista incasserebbe il capitale in anticipo, ma d’altra parte dovrebbe rinunciare a incassare le cedole residue.

 

Link alla obbligazione: https://www.goldman-sachs.it/steepener-callable-in-dollari-statunitensi-dicembre-2020/

 

 

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