Nelle scorse settimane, la banca d’affari americana Goldman Sachs ha emesso un nuovo bond denominato in euro, scadenza 5 aprile 2032 e cedola fissa lorda del 3% (ISIN: XS2398707914). Si tratta di un “callable”, dato che a ogni data di pagamento della cedola, sin dal 5 aprile 2024 e fino al 5 aprile 2031, l’emittente si riserva la facoltà di procedere al rimborso anticipato alla pari delle obbligazioni. L’emissione è avvenuta per un importo relativamente piccolo: 80 milioni di euro. Il taglio minimo è stato fissato in 1.000 euro, per cui l’investimento è alla portata di tutte le famiglie.

Rendimento delle obbligazioni in crescita

Il bond Goldman Sachs a 10 anni sul Mercato obbligazionario Telematico (MoT) di Borsa Italiana quotava venerdì scorso un po’ sotto la pari, ossia a 99,40 centesimi. Questo significa che il rendimento alla scadenza offerto si è un po’ alzato sopra il 3%. Era al 3,07% al termine della scorsa seduta. Al netto dell’imposizione fiscale del 26%, parliamo di circa il 2,25%. Niente affatto male per un investimento a basso rischio di credito. La banca gode, infatti, di rating medio-alti: BBB+ per S&P, A per Fitch e A2 per Moody’s.

Chi acquista questo bond Goldman Sachs, può farlo per tenerlo fino alla scadenza in portafoglio o per rivenderlo alla prima occasione utile. Nel secondo caso, cioè, scommette sulla salita del prezzo, magari a seguito di condizioni monetarie più espansive nell’Eurozona. D’altra parte, se ciò accadesse l’emittente avrebbe convenienza a rimborsare il titolo in anticipo. Raccoglierebbe denaro a costi più bassi e lo impiegherebbe per ripagare gli obbligazionisti attuali prima della scadenza. Invece, se la quotazione continuasse a scendere nelle prossime settimane, gli interessati entrerebbero sul mercato a rendimenti maggiori di quelli odierni.

Cedola bond Goldman Sachs sopra l’inflazione attesa

A questi prezzi, comunque, il bond Goldman Sachs offre una cedola annua effettiva netta di quasi 2,65%, nettamente sopra il target d’inflazione della BCE.

In altre parole, gli obbligazionisti incasserebbero un flusso annuale di reddito a totale copertura del potere d’acquisto perduto. Chiaramente, ciò sarebbe vero nel caso in cui le aspettative d’inflazione si rivelassero corrette per il lungo termine.

A parte il rischio di credito, teoricamente infimo, il bond Goldman Sachs comporta due altri rischi a cui fare attenzione: di liquidità, per il caso in cui gli scambi sul MoT fossero rari e tali da rendere difficili le negoziazioni; di tasso, qualora il rimborso anticipato privasse l’obbligazionista della cedola annuale, spingendolo all’acquisto di titoli alternativi sul mercato a condizioni possibilmente peggiori.