Nuova emissione obbligazionaria da parte di Goldman Sachs, la banca d’affari americana che in settimana ha collocato sul mercato due bond della durata di dieci anni. Entrambi hanno come data di scadenza il 7 novembre del 2033, anche se sono “callable” e per questa ragione potrebbero essere rimborsati in anticipo come vedremo. La differenza sta nella valuta di denominazione: uno è in euro (ISIN: XS2552825650), l’altro in dollari USA (ISIN: XS2708224105).

Caratteristiche delle due emissioni in euro e dollari

Partiamo dal bond Goldman Sachs in euro.

Offre una cedola annua lorda del 5,10%, che al netto della tassazione del 26% scende al 3,774%. L’emittente si riserva la facoltà di rimborso anticipato dal primo fino al nono anno. Questo significa che l’obbligazionista non riceverebbe più le cedole per il periodo rimanente, anche se rientrerebbe in possesso del capitale prima di quanto previsto. Il valore nominale di ogni obbligazione è di 1.000 euro.

Il bond Goldman Sachs in dollari USA, invece, stacca una cedola lorda annua del 7%, pari al 5,18% netto. Anche in questo caso l’emittente può rimborsare a sua discrezione il capitale sin dal primo anno e fino al nono. Il valore nominale di ogni obbligazione è di 1.000 dollari. Va da sé che l’obbligazionista si vedrà corrisposte le cedole fino al giorno dell’eventuale rimborso anticipato.

La banca americana fa presente che l’esercizio della “call” diventa probabile nel caso in cui essa fosse in grado di rifinanziarsi sui mercati a tassi più bassi rispetto alle cedole da pagare. Entrambi i bond Goldman Sachs saranno negoziati sul Mercato obbligazionario Telematico di Borsa Italiana dopo il collocamento. Ciò consentirà ai sottoscrittori di rivenderli prima della scadenza, se lo riterranno utile. Allo stesso tempo, gli interessati potranno acquistare i titoli. E’ chiaro che le quotazioni sul mercato potranno anche di molto discostarsi dalla pari a cui è avvenuta l’emissione per entrambe le obbligazioni.

Bond Goldman Sachs, rendimento dipende da prezzo di acquisto

Il rendimento effettivo dell’investimento dipenderà, quindi, dal prezzo d’ingresso. Se fosse sopra la pari, l’obbligazionista percepirebbe un rendimento alla scadenza più basso di quanto prospettato dalla cedola. Se fosse sotto la pari, il rendimento alla scadenza salirebbe sopra il valore del tasso cedolare. Risibile il rischio di credito per i bond Goldman Sachs. L’emittente gode di rating medio-alti: BBB+ per S&P, A per Fitch e A2 per Moody’s. L’importo delle due emissioni è stato rispettivamente di 80 milioni di euro e 80 milioni di dollari. Essendo molto basso, c’è il rischio che non si formi un mercato secondario sufficientemente liquido per effettuare le compravendite in tempi celeri e ai prezzi dati.

Infine, con riferimento al bond in dollari è evidente che ci si assume anche un rischio di cambio per il caso in cui l’euro s’indebolisse contro il biglietto verde. Il valore effettivo del capitale rimborsato o disinvestito anticipatamente, nonché delle stesse cedole, si ridurrebbe dopo la conversione. Anche per questo la cedola offerta è maggiore dell’emissione in euro.