Di recente, la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERS) ha emesso un nuovo bond denominato in rupie indiane per 4 miliardi (46,8 milioni di euro al tasso di cambio attuale). Il titolo presenta una durata iniziale di 5 anni, in scadenza il 12 gennaio 2027 e con cedola fissa lorda del 5,75% (ISIN: XS2425613176). Il prezzo di emissione è stato alla pari, mentre oggi si attesta a 96,86 centesimi, cioè nettamente sotto. Alle attuali quotazioni, il rendimento sale sopra il 6% lordo e al 5,3% netto. La tassazione è del 12,5%, esattamente la stessa applicata sui titoli di stato nazionali.

La BERS è, infatti, un ente sovranazionale dedito al sostegno agli stati del continente, attraverso progetti di sviluppo.

Il bond BERS, come detto, è denominato in rupie, sebbene nel prospetto si legga che le cedole e il capitale possono essere pagate anche in dollari USA. Il rischio di credito è inesistente, trattandosi di titoli emessi da un organismo con rating tripla A, cioè massimamente affidabile. Invece, presenta un rischio di cambio da non sottovalutare. Se la rupia s’indebolisse contro l’euro, l’obbligazionista dell’Eurozona riscuoterebbe cedole o un capitale inferiori. Tuttavia, va detto che nell’ultimo biennio il cambio tra euro e rupia sembra essersi stabilizzato intorno a 85. Oggi, si attesta a 85,45.

Bond in rupie BERS, l’effetto cambio

Affinché l’obbligazionista non si veda intaccato il capitale alla scadenza del bond in rupie della BERS, è necessario che il cambio non si porti oltre 115. Dunque, abbiamo dinnanzi a noi tre possibili scenari:

  • cambio euro-rupia oltre 115: il rendimento netto effettivo annuo alla scadenza risulterebbe negativo;
  • cambio euro-rupia tra 85 e 115: il rendimento netto effettivo annuo alla scadenza risulterebbe tra 0 e 5,3%;
  • cambio euro-rupia sotto 85: il rendimento netto effettivo annuo alla scadenza risulterebbe superiore al 5,3%.

Negli ultimi cinque anni, la rupia si è deprezzata del 18% contro l’euro, pari a circa il 3,5% all’anno. Se anche nel prossimo quinquennio mantenesse questo ritmo, il bond in rupie della BERS esiterebbe un rendimento netto annuale effettivo inferiore al 2%.

Infine, esiste un altro rischio di cui tenere conto nel caso d’investimento e che riguarda la scarsa liquidità del titolo. L’emissione è avvenuta per un importo assai contenuto, per cui l’obbligazionista troverebbe con ogni probabilità difficile rivendere prontamente il bond sul mercato secondario. Dovrebbe poter attendere relativamente molto e cedere il titolo a quotazioni più basse di quelle ufficialmente vigenti.

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