Prosegue il piano di raccolta dei capitali sui mercati da parte della Grecia, che questa settimana ha proceduto alla riapertura del bond a 10 anni. Attraverso l’operazione, fa sapere l’Agenzia per la gestione del debito pubblico, sono stati incassati 250 milioni di euro. La scadenza in oggetto è del 15 giugno 2034 con cedola 3,375% (ISIN: GR0124040743). La data di regolamento è stata fissata per il 29 maggio prossimo. Il prezzo di aggiudicazione è stato di 98,911 centesimi, per cui il rendimento lordo annuale risulta essere del 3,51%. Gli ordini sono arrivati a 835 milioni, pari a 3,34 volte l’importo offerto.

Rendimenti ellenici inferiori ai BTp

Agli inizi di febbraio, quando il bond a 10 anni della Grecia fece il suo debutto, il prezzo di emissione fu di 99,13 centesimi, corrispondente a un rendimento alla scadenza del 3,478%. Come potete notare, il decennale ellenico viaggia su livelli di rendimento nettamente inferiori all’Italia. L’omologo BTp 2034 offriva nella seduta di ieri poco meno del 3,85%. Pur in calo, le distanze tra Roma e Atene su questo tratto della curva restano nell’ordine di un terzo di punto percentuale o più.

L’emissione di febbraio costituì un record per il nuovo bond a 10 anni della Grecia. Esso esitò un rendimento a premio di soli 80 punti base sul tasso “midswap”, la media nell’Eurozona. Non era mai stato così basso per lo stato ellenico. Tale successo si deve principalmente al ritorno del debito sovrano nell’area “investment grade” dopo le recenti promozioni da parte delle agenzie di rating S&P e Moody’s. Manca all’appello solo Fitch tra le grandi, ma entro pochi mesi si attende che segua l’esempio delle rivali.

Bond Grecia meno legati ai tassi di interesse

La stragrande maggioranza del debito greco è in mano ai creditori pubblici europei, a seguito dei tre salvataggi internazionali tra il 2010 e il 2015 per complessivi 326 miliardi di euro.

Questo significa che l’aumento dei tassi di questi anni ha inciso relativamente poco sui conti pubblici di Atene, da cui il crollo dello spread. Tuttavia, ora che i rendimenti globali si avviano alla discesa con il taglio dei tassi atteso entro poche settimane a partire da Francoforte, potrebbe accadere il contrario. I bond della Grecia beneficerebbero meno degli altri del migliorato outlook. D’altra parte, la forte crescita economica del Paese ne sostiene i prezzi e comprime rendimenti e spread.

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