Asta BoT annuali 10 marzo 2023, in offerta 6,5 miliardi di euro

In asta dopodomani ci saranno BoT annuali per un valore di 6,5 miliardi di euro. Trattasi di una buona opportunità d'investimento a breve.

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Asta BoT annuali, ecco il possibile rendimento

Venerdì 10 marzo il Ministero di economia e finanze collocherà in asta BoT annuali per 6,5 miliardi di euro. Data di godimento 14 marzo e scadenza 14 marzo 2024. L’emissione avviene con alcuni giorni di anticipo rispetto alla riunione del board della Banca Centrale Europea (BCE). Quasi certamente, l’istituto alzerà i tassi d’interesse di altri 50 punti base o 0,50%. I tassi di riferimento saliranno così al 3,50%. Il mercato crede che continueranno a salire nei prossimi mesi fin sopra il 4%. Queste aspettative favoriscono la lievitazione dei rendimenti dei BoT annuali in asta. Sulla base della curva dei tassi in questi giorni, dovremmo attenderci un rendimento in area 3,65%. E poiché parliamo di titoli di stato senza cedola, il prezzo di aggiudicazione si attesterebbe sotto 96,50 centesimi.

Un rendimento di questo livello è di tutto rispetto, pur in una fase di alta inflazione come questa. Per chi avesse come alternativa restare liquidi o tenere il denaro su un conto deposito, senz’altro i BoT annuali possono rappresentare una buona opportunità d’investimento nel breve termine.

Non è detto, comunque, che i rendimenti a breve abbiano raggiunto l’apice. Anzi, può benissimo accadere che continuino a salire fin sopra la soglia del 4%, adeguandosi alle condizioni monetarie sempre più restrittive.

L’aspetto interessante nell’impiegare la liquidità sui BoT annuali consiste nella possibilità all’occorrenza di disinvestire prima della scadenza con perdite limitate o nulle o persino con un minimo guadagno. E questa potrebbe essere una necessità nel caso in cui si volessero cogliere opportunità più ghiotte sul tratto medio-lungo della curva. Con il rialzo dei tassi in corso, i rendimenti salgono e i prezzi scendono. Quando la stretta cesserà e il mercato inizierà a scontare il taglio dei tassi, accadrà il contrario.

A quel punto, ne beneficeranno principalmente le scadenze più lunghe per via della loro elevata “duration”.

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