Come di consueto, anche per il mese di ottobre arriva l’asta dei BoT a 6 mesi che il Tesoro terrà giovedì 27. Il collocamento avviene in concomitanza con la riunione del board BCE, chiamato ancora una volta ad alzare i tassi d’interesse per cercare di frenare l’inflazione nell’Eurozona. In offerta vi saranno titoli di stato per l’importo di 6 miliardi di euro. Una bella cifra da piazzare. Come sapete, i Buoni ordinari del Tesoro sono titoli senza cedola.

Il rendimento che offrono deriva dalla differenza tra prezzo di rimborso alla scadenza (100) e prezzo di acquisto. Fino a pochi mesi fa, tale differenza era negativa, per cui l’investimento comportava perdite certe alla scadenza.

BoT 6 mesi, ecco rendimento netto

Oggi, il rendimento dei BoT 6 mesi viaggia a poco meno di 1,75%. Questo significa che, se investiamo una cifra di 10.000 euro, ne dovremmo versare al Tesoro qualcosa come 9.914 euro. La differenza degli 86 euro rappresenta per noi il guadagno lordo. Su di esso, tuttavia, dovrà essere pagata l’imposta del 12,50%. In altre parole, il rendimento netto annualizzato dell’operazione si aggira intorno a 1,52%.

Per quanto in netto rialzo rispetto ai valori di inizio anno, resta il fatto che il BoT 6 mesi non ci offre una remunerazione anche solo lontanamente capace di proteggere il potere di acquisto. Pensate che a settembre l’inflazione italiana è salita all’8,9% e che il governo Draghi l’ha stimato per il 2023 al 4,3%. Ma è pur vero che di alternative pratiche più ghiotte non sembrano esservene.

Migliori conti deposito ottobre 2022

Abbiamo monitorato per voi i migliori conti deposito di ottobre 2022. Si tratta delle giacenze vincolate in banca. Sulle dieci migliori offerte, solo una risulta essere migliore dei BoT 6 mesi sul piano dei tassi d’interesse netti. Trattasi di Conto Facto di FarmaFactoring, che su un vincolo di 6 mesi garantisce il 2,25% lordo, cioè l’1,665% netto.

Dunque, offre appena di più dello stato. Attenzione al dato netto, perché gli interessi maturati sui conti deposito scontano una tassazione del 26%, anziché del 12,50% come sui titoli di stato.

In conclusione, i BoT 6 mesi non saranno sufficientemente remunerativi contro l’inflazione. D’altra parte, sono perlopiù un modo per parcheggiare liquidità a breve, in attesa magari di impiegarla in modo più proficuo alla scadenza. Allo stato attuale, tuttavia, comportano il rischio di farci perdere opportunità di guadagno ben maggiori. Non sappiamo, infatti, se tra sei mesi i rendimenti dei BTp medio-lunghi e ultra-lunghi saranno almeno uguali a quelli odierni o se, al contrario, non avranno iniziato la discesa. Entro i prossimi mesi dovrebbero raggiungere il culmine.

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