In data mercoledì 26 luglio il Ministero di economia e finanze terrà un’asta di Buoni ordinari del Tesoro (BoT) per un controvalore complessivo di 7,5 miliardi di euro. Nel dettaglio, ci sarà la prima tranche del nuovo bond a 6 mesi con scadenza 31 gennaio 2024 per 5,5 miliardi. Altri 2 miliardi dovranno essere incassati con la terza tranche dei titoli in scadenza il 12 aprile del 2024 (ISIN: IT0005542516) ed emessi per la prima volta il 14 aprile scorso con durata iniziale di 12 mesi. Questi hanno attualmente una vita residua di 8 mesi.

Stando all’andamento dei rendimenti sul mercato secondario dei titoli di stato, l’asta BoT a 6 mesi esiterebbe qualcosa di oltre il 3,70%. In termini di prezzo ci attendiamo che sarà fissato sopra 98,15 centesimi. Per quanto riguarda la tranche a 8 mesi, invece, il rendimento sfiora attualmente il 3,80% e il prezzo si attesta in area 97,35 centesimi.

Buona alternativa a conti deposito

I BoT sono titoli senza cedole per via della loro breve durata. La remunerazione per l’obbligazionista è data dalla differenza tra prezzo di rimborso alla scadenza (o di disinvestimento anticipato) e prezzo di emissione/acquisto. Data la loro natura, sono considerati un investimento alla portata di tutte le famiglie. Bastano 1.000 euro per un lotto minimo. L’alto grado di sicurezza e la brevità della durata rendono questi titoli un’alternativa ai conti deposito riguardo all’impiego temporaneo della liquidità.

Le nuove offerte delle banche italiane hanno oramai in media pareggiato i rendimenti dei BoT in asta. Tuttavia, la durata generalmente è di almeno 12 mesi per ottenere un rendimento di tutto rispetto. E considerate anche che, a parità di rendimento, i tassi di interesse sui conti deposito scontano un’aliquota del 26% contro il 12,50% applicato ai titoli di stato.

Asta BoT, ultima chiamata?

L’asta BoT di luglio cade un giorno prima della prossima riunione del board alla Banca Centrale Europea (BCE).

Certo un nono rialzo dei tassi di interesse consecutivo. Sarà dello 0,25%. Non sappiamo, però, se sarà anche l’ultimo o se a settembre l’istituto continuerà ad inasprire le condizioni monetarie. Comunque sia, i rendimenti sovrani sembrano avere raggiunto il culmine anche per il tratto a breve termine. E questo sottintende che le prossime emissioni, tra cui quella di dopodomani, potrebbero essere tra le ultime chiamate per investire a tassi alti e per periodi di tempo così corti.

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