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Oggi: 05 Dic, 2025

Obbligazioni Unicredit in euro e dollari con cedole iniziali 8-10%, attenti allo step-down

Unicredit ha emesso obbligazioni in euro e dollari per gli investitori retail e con cedole step-down dai tassi iniziali all'8-10%.
2 mesi fa
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Emissione obbligazioni Unicredit
Emissione obbligazioni Unicredit © Licenza Creative Commons

Le opportunità d’investimento non mancano in questa fase sul mercato obbligazionario. I rendimenti sono scesi dall’apice di due anni fa, ma sono rimasti elevati, anzi sono persino risaliti, sul tratto lungo della curva. Ciò offre anche ai piccoli investitori la possibilità di impiegare la liquidità per un periodo di tempo prolungato e incassando un flusso di redditi soddisfacente. E in questi giorni sono arrivate le nuove obbligazioni di Unicredit, rivolte al canale retail. Trattasi di un’offerta dual tranche, di cui una denominata in dollari americani (ISIN: IT0005674103) e l’altra in euro (ISIN: IT0005674111). Entrambe della durata di 13 anni, arrivando a scadenza nell’ottobre del 2038.

Obbligazioni Unicredit per investitori retail

Il taglio minimo è stato fissato rispettivamente a 2.000 dollari e 1.000 euro. Successivamente alla quotazione, le obbligazioni Unicredit saranno negoziabili sul MOT e Bond-X di Borsa Italiana. L’emissione è avvenuta alla pari, cioè al 100% del valore nominale in entrambi i casi. L’emittente garantisce anche la liquidità degli scambi, consentendo più agevolmente agli obbligazionisti di rivendere i titoli acquistati prima della scadenza.

Tranche in dollari

Vediamo come funzionano queste obbligazioni Unicredit, iniziando dalla tranche in dollari. La corresponsione della cedola avviene con scadenza annuale. Si parte da un tasso del 10% per il primo anno e si scende fino a un minimo del 2,5% per gli ultimi quattro anni. In gergo, le cedole siffatte si definiscono “step-down” o decrescenti. Di seguito, lo schema:

  • 1° anno: 10%
  • 2° anno:   9%
  • 3° anno:   7%
  • 4° anno:   6%
  • 5° anno:   5%
  • 6° anno:   4%
  • 7° anno:   3%
  • 8° anno:   3%
  • 9° anno:   3%
  • 10° anno: 2,5%
  • 11° anno: 2,5%
  • 12° anno: 2,5%
  • 13° anno: 2,5%

In media questa tranche in dollari offre una cedola del 4,615% lordo annuo, che risulta essere assai più modesta di quanto ci s’immaginerebbe dando un’occhiata ai primi tassi elevati.

Volendo fare un raffronto con il Treasury di pari durata, il premio offerto sarebbe di poco oltre una trentina di punti base (>0,30%). E considerata la maggiore tassazione rispetto ai titoli di stato (26% contro 12,50%), stiamo ottenendo che queste obbligazioni in dollari di Unicredit sarebbero tutt’altro che convenienti. Una banca privata offre meno di un emittente sovrano con rating appena un gradino sotto la tripla A per le principali agenzie internazionali.

Tranche in euro

Vediamo adesso cosa offre la tranche in euro. Anche qui le cedole sono decrescenti: dall’8% del primo anno al 2,5% degli ultimi sei anni. Ecco secondo quale schema:

  • 1° anno:   8%
  • 2° anno:   6%
  • 3° anno:   4%
  • 4° anno:   4%
  • 5° anno:   3%
  • 6° anno:   3%
  • 7° anno:   3%
  • 8° anno:   2,5%
  • 9° anno:   2,5%
  • 10° anno: 2,5%
  • 11° anno: 2,5%
  • 12° anno: 2,5%
  • 13° anno: 2,5%

Rendimenti medi inferiori ai titoli di stato

In questo caso, la cedola media annuale risulta di poco inferiore al 3,54%. Considerate che il BTp 2038 offre un rendimento attuale in area 3,70%. E parliamo di un titolo di stato con tassazione agevolata come accennato sopra. Anche in questo caso le obbligazioni Unicredit si rivelano avide con gli investitori. Perché? E’ la loro stessa struttura a deprimere il rendimento medio all’emissione. Le cedole alte iniziali si traducono in un beneficio immediato per l’obbligazionista e questo “privilegio” si paga strada facendo.

Non solo le cedole incassate nei primi anni sono relativamente elevate alle attuali condizioni di mercato. C’è da aggiungere anche che esse tendono a sostenere le quotazioni. E questo è un fatto positivo per chi intendesse rivendere entro qualche anno dall’emissione. Il rovescio della medaglia sta nel fatto che queste obbligazioni Unicredit perdono appeal con il tempo. Immaginate di volerle rivendere tra cinque anni. Il rendimento della tranche in dollari risulterebbe del 2,875%, date le più basse cedole residue. Per la tranche in euro risulterebbe del 2,625%. Poco per un corporate bond della durata residua di otto anni.

Obbligazioni Unicredit poco appetibili dopo i primi anni

A meno che i rendimenti non scendano nei prossimi anni, queste obbligazioni Unicredit tenderanno a deprezzarsi. In ogni caso, si confermerebbero meno appetibili delle attuali emissioni con cedola fissa. Vanno dosati pro e conto quando si acquistano bond con cedole “step-down”. Naturalmente, la tranche in dollari comporta anche l’assunzione del rischio valutario. E’ il motivo per cui stacca cedole mediamente più elevate della tranche in euro. La divisa americana è attesa più debole nel medio e lungo periodo contro la moneta unica.

giuseppe.timpone@investireoggi.it 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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