Nel maggio dello scorso anno accadde qualcosa di clamoroso alle elezioni politiche in Sudafrica. Il partito al potere dal 1994 e un tempo guidato da Nelson Mandela perse la maggioranza assoluta dei seggi, conquistando poco più del 40% dei consensi. Costretto a scendere a compromessi, si alleò con diversi gruppi dell’opposizione, tra cui Alleanza Democratica. Questa è una formazione di centro-destra e riferimento per la minoranza bianca, detta anche afrikaner.
Riforme in Sudafrica avviate, crescita sempre bassa
Il nuovo corso del Sudafrica fu inaugurato all’insegna delle riforme necessarie per far uscire il Paese da una lunga e grave crisi economica e della sicurezza.
Tanto per darvi qualche numero, nel 2024 il tasso di omicidi è stato di 42 per 100.000 abitanti. A titolo di confronto, in Italia è stato di circa 0,55. Quasi 72 persone al giorno vengono uccise, tra cui numerosi bambini. E questo è uno dei tanti motivi per cui gli investitori stranieri non vogliono mettere piede su questo territorio.
Nel decennio passato, la crescita economica in media si è fermata allo 0,9% annuo. Con la rielezione del presidente Cyril Ramaphosa grazie ai voti dei nuovi alleati, l’obiettivo è diventato di salire al 3,5%. Per questo il governo sta varando una serie di riforme per attirare i capitali stranieri e liberalizzare i diversi comparti produttivi, specie nei servizi come elettricità e telefonia. Ma quest’anno sarà tanto se il Pil crescerà dell’1% e per l’anno prossimo Moody’s prevede appena l’1,6%.
Tensioni con gli USA di Trump
E quello che nessuno si aspettava a Pretoria è lo scontro tra amministrazione Trump e Sudafrica. Washington ha appena annunciato il nuovo programma per rifugiati, che abbasserà il numero degli ingressi a 7.500 all’anno dagli oltre 120.000 del 2024. E gli afrikaner saranno privilegiati per via di quello che il governo americano considera un “tentato genocidio” nei loro confronti. La Casa Bianca ritiene che la minoranza bianca sia oggetto di persecuzioni e vittima di violenze mirate. Il governo sudafricano ribatte che così non sarebbe e che il problema della sicurezza riguardi tutti, non esclusivamente o particolarmente i proprietari terrieri bianchi. Nega anche che abbia in programma di espropriare le terre a questi ultimi, come all’inizio del millennio fece lo Zimbabwe di Robert Mugabe.
Risultati economici non arrivano
Fatto sta che i risultati del nuovo corso tardano a materializzarsi. L’inflazione a settembre restava alta, al 3,4% con tassi di interesse al 7%. Il tasso di disoccupazione è sceso di pochissimo al 32,9%. E dalle scorse elezioni risultano creati appena 100.000 posti di lavoro. Il cambio si è rafforzato, invece, di quasi il 4% contro il dollaro, pur in un contesto globale di forte indebolimento per la valuta americana. I dati sulle riserve valutarie, al netto dell’oro, appaiono statici. Nel frattempo, il debito pubblico continua a salire e il disavanzo nell’anno fiscale presente si attesterebbe sopra il 5%.
Il nuovo governo era nato all’insegna di meno debiti e più crescita, mentre sta accadendo il contrario. Il numero degli omicidi nei primi tre mesi dell’anno è sceso del 12,4%, ma è presto per dire che l’aria sia cambiata. Invece, i deflussi dei capitali si sono intensificati. Nel primo semestre di quest’anno, sono stati superiori ai 210 miliardi di rand (12,14 miliardi di dollari al cambio attuale) contro i 156 di un anno prima.
Ciò implica un peggioramento prossimo al 35%. Ci si sarebbe aspettati diversamente sotto il primo governo di larghe intese nel moderno Sudafrica.
Mercati concedono fiducia al Sudafrica
Cosa non sta funzionando? Le trattative tra partiti hanno spesso paralizzato l’azione dell’esecutivo. All’inizio dell’anno si è rischiata la crisi politica sull’aumento dell’IVA. I sondaggi penalizzano l’African National Congress a favore degli alleati di centro-destra. La verità è che il nuovo corso è stato inaugurato più per necessità che convinzione. Le tensioni con gli Stati Uniti non aiutano. I mercati stanno concedendo un po’ di fiducia al governo. La borsa sale del 45% dalle ultime elezioni, mentre i rendimenti sovrani sono crollati. Pensate che il bond a 10 anni in rand è schizzato del 25% sopra la pari. E quello in dollari con scadenza 2041 è passato da 83,50 a 95 centesimi.
giuseppe.timpone@investireoggi.it
