Nuove pensioni e nuovi requisiti, ecco la quota 89 al posto di tre vecchie misure

Si va nella direzione di nuove pensioni ma soprattutto con nuovi requisiti con dentro le regole anche l'utilizzo della rendita integrativa.
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2 settimane fa
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pensione nuovi requisiti
Foto © Pixabay

Anche se siamo ancora lontani da un cambiamento definitivo, presto potrebbero arrivare novità significative in materia previdenziale, con l’introduzione di nuove pensioni e nuovi requisiti.

Tutto lascia presupporre un cambio di rotta, con l’introduzione di misure rinnovate da affiancare alle forme ordinarie di pensionamento, ovvero la pensione di vecchiaia e la pensione anticipata (ex pensione di anzianità). Il cambio dei requisiti diventa un elemento fondamentale nel futuro assetto delle pensioni, a partire da due considerazioni principali:

  • l’età pensionabile, con l’introduzione di una maggiore flessibilità;
  • la contribuzione minima richiesta per accedere al trattamento.

Nuove pensioni e nuovi requisiti: ecco la quota 89 al posto di tre vecchie misure

Nel dibattito previdenziale stanno emergendo due importanti riflessioni.

La prima è che abbassare troppo l’età pensionabile non è realisticamente sostenibile, sia per vincoli di bilancio interni all’Italia, sia per le restrizioni provenienti da Bruxelles.

Pensare, quindi, di scendere sotto i 67 anni – ad esempio a 62 – appare oggi un’ipotesi azzardata, se non utopica. È invece più probabile l’introduzione di una soluzione di compromesso, affiancata alla pensione di vecchiaia a 67 anni: parliamo della pensione anticipata contributiva, da estendere a tutti i lavoratori.

Ricordiamo che questa misura consente l’uscita a 64 anni con almeno 20 anni di contributi. Ma solo se, al momento della liquidazione, la pensione calcolata risulta pari o superiore a tre volte l’assegno sociale, cioè oltre 1.600 euro al mese.

La pensione complementare fa da stampella alla pensione obbligatoria: ecco come

Questa misura ha segnato un passaggio chiave: la separazione operativa tra previdenza obbligatoria e previdenza complementare. Proprio per questo, lo strumento potrebbe essere utile anche per rafforzare il secondo pilastro del sistema: la previdenza integrativa.

Dal 2025, chi desidera andare in pensione a 64 anni con la pensione anticipata contributiva (riservata ai contributivi puri) potrà utilizzare la rendita derivante da fondi pensione complementari.

Come funziona? La rendita maturata potrà integrare l’importo della pensione INPS, contribuendo al raggiungimento della soglia minima delle tre volte l’assegno sociale. Si tratta, dunque, di un’opportunità valida solo per chi non ha contributi accreditati al 31 dicembre 1995.

Per gli altri, la pensione complementare non serve ad anticipare l’uscita, ma solo ad integrare l’importo al momento della pensione di vecchiaia a 67 anni. Tuttavia, se venisse estesa a tutti la pensione anticipata contributiva, si potrebbe assistere a un rilancio dell’interesse verso la previdenza integrativa, vista finalmente come strumento attivo per un pensionamento anticipato.

Rendita da pensione complementare, nuovi requisiti e nuove pensioni

È importante evidenziare un ulteriore dettaglio: nel caso in cui si voglia usare la rendita integrativa per raggiungere la soglia delle 3 volte l’assegno sociale, il requisito contributivo non è più di 20 anni, ma di 25 anni.

Ed è proprio questo che introduce la seconda riflessione chiave: si sta consolidando l’idea che i 20 anni di contributi siano una soglia ormai superata. L’orientamento sembra spingere verso l’elevazione a 25 anni della contribuzione minima necessaria per qualsiasi forma di pensionamento anticipato.

Per ora, questo nuovo limite non riguarda ancora la pensione di vecchiaia ordinaria, ma non si può escludere in futuro un simile sviluppo normativo.

In questo contesto, prende corpo l’ipotesi della cosiddetta quota 89: una nuova misura che unisce 64 anni di età e 25 anni di contribuzione. E che potrebbe diventare uno strumento centrale per agevolare l’accesso alla pensione anticipata per molti lavoratori.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

1 Comment

  1. Chiedo e se a 64 anni uno ha 38 anni di contribuzione….non può andate in anticipo in pensione? Mi auguro di sì perché sarebbe un controsenso…disparità…ecc..
    Grazie

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