Negli ultimi giorni è emerso un nuovo ed ennesimo episodio di phishing che utilizza in modo illecito il nome e il logo dell’Agenzia delle Entrate. Si tratta di un raggiro particolarmente subdolo che sfrutta l’interesse crescente verso il mondo delle criptovalute (non è il primo caso) per ottenere informazioni riservate e, in alcuni casi, persino accedere ai portafogli digitali dei contribuenti.
Il messaggio fraudolento si presenta come una comunicazione ufficiale, apparentemente inviata dall’Agenzia, in cui si avvisa della presunta scadenza di una dichiarazione obbligatoria sulle criptovalute. L’obiettivo è spingere il destinatario ad accedere a un sito falso, accuratamente costruito per sembrare autentico, e fornire i propri dati personali e finanziari.
Come si presenta la truffa criptovalute Agenzia Entrate
Il messaggio ingannevole riproduce in modo convincente la grafica istituzionale, compreso il logo dell’Agenzia delle Entrate, e contiene un link che conduce a una pagina web contraffatta. Una volta aperta, la home page del sito malevolo mostra un avviso relativo all’imminente scadenza della “dichiarazione delle criptovalute” e propone un pulsante con la scritta “Inizia la dichiarazione”.
Cliccando su questo tasto, la vittima viene indirizzata a una pagina che chiede di inserire una serie di informazioni personali e finanziarie. Tra queste, compaiono domande relative al movimento dei capitali digitali, alla frequenza delle transazioni e ad altri dati sensibili. Tutto è studiato nei minimi dettagli per dare l’impressione di trovarsi su un portale ufficiale dell’Agenzia.
La truffa si basa su elementi che aumentano il senso di urgenza e credibilità:
- la presenza di loghi e colori simili a quelli reali dell’Agenzia;
- l’utilizzo di un linguaggio burocratico che richiama quello delle comunicazioni fiscali;
- la richiesta di completare la procedura entro una certa data;
- una grafica curata e coerente con quella istituzionale.
Tutti questi fattori concorrono a rendere il raggiro estremamente convincente, soprattutto per chi non è abituato a verificare con attenzione la provenienza dei messaggi ricevuti.
L’avviso ufficiale dell’Agenzia delle Entrate
L’Agenzia delle Entrate ha prontamente diffuso un avviso ufficiale per segnalare la truffa e chiarire la propria totale estraneità ai fatti. Non è la prima ne l’ultima truffa criptovalute che sfrutta il logo dell’Agenzia Entrate.
Nel comunicato si sottolinea che non esiste alcuna dichiarazione specifica sulle criptovalute in scadenza e che l’Ente non invia mai email contenenti link a siti esterni per la raccolta di dati personali o finanziari.
L’Agenzia invita, quindi, tutti i cittadini a non cliccare sui collegamenti presenti in queste email, a non scaricare allegati e, soprattutto, a non inserire credenziali, password o informazioni bancarie.
Si tratta infatti di un classico schema di phishing, dove i truffatori simulano comunicazioni ufficiali per carpire informazioni riservate, utilizzabili successivamente per frodi o accessi non autorizzati a conti e wallet digitali.
Dove trovare informazioni sicure
Per chi dovesse ricevere messaggi sospetti, l’Agenzia Entrate consiglia di visitare la sezione dedicata alle “Segnalazioni e approfondimenti” sul sito istituzionale.
In questa area sono pubblicati gli esempi più recenti di phishing, comprese le immagini dei siti falsi utilizzati dai truffatori, così da permettere ai cittadini di riconoscerli con maggiore facilità.
È inoltre possibile contattare direttamente i canali ufficiali dell’Agenzia o rivolgersi al proprio Ufficio territoriale per avere conferma della legittimità delle comunicazioni ricevute.
Le informazioni di contatto, gli indirizzi email certificati (PEC) e i numeri telefonici sono disponibili esclusivamente sul sito ufficiale, che rimane l’unico punto di riferimento affidabile per ogni rapporto con l’amministrazione fiscale.
Perché la truffa criptovalute Agenzia Entrate è così pericolosa
La truffa “Agenzia Entrate criptovalute” è particolarmente insidiosa perché unisce due elementi che suscitano attenzione e timore tra i cittadini: la burocrazia fiscale e il tema delle criptovalute.
L’uso del nome dell’Agenzia conferisce un’aura di autorevolezza, mentre il riferimento a una presunta scadenza induce chi riceve l’email ad agire in fretta, senza riflettere.
Il rischio non riguarda solo la perdita di dati personali. Se la vittima completa la procedura richiesta sul sito falso, può inconsapevolmente fornire le chiavi d’accesso del proprio wallet crypto, consentendo ai truffatori di prelevare o spostare fondi digitali in modo irreversibile.
Proprio per questo l’Agenzia ribadisce l’importanza di non rispondere mai a messaggi sospetti e di non inserire dati sensibili al di fuori dei canali istituzionali.
Difendersi dalle truffe digitali sulle criptovalute (e non solo)
Per prevenire il rischio di cadere in simili inganni, è utile tenere a mente alcune semplici regole:
- controllare sempre il mittente dell’email. Gli indirizzi ufficiali dell’Agenzia terminano con “@agenziaentrate.it” e non contengono errori o domini strani;
- non cliccare su link o pulsanti presenti nei messaggi sospetti. È preferibile digitare manualmente l’indirizzo del sito istituzionale nel browser;
- verificare la presenza del protocollo sicuro “https” e dell’indirizzo corretto prima di inserire qualsiasi dato;
- diffidare dai messaggi che creano urgenza o che promettono rimborsi immediati. L’Agenzia non chiede mai di fornire dati personali via email;
- aggiornare costantemente i sistemi di sicurezza del computer e utilizzare antivirus affidabili.
Seguendo queste precauzioni è possibile ridurre notevolmente la possibilità di cadere vittima di attacchi informatici o truffe fiscali.
Riassumendo
- Nuova truffa online usa nome e logo dell’Agenzia Entrate per rubare dati.
- Email falsa parla di una dichiarazione sulle criptovalute con link a sito fasullo.
- Il sito imita quello ufficiale e chiede informazioni personali e finanziarie sensibili.
- L’Agenzia smentisce tutto e invita a non cliccare né fornire credenziali.
- Consigli pratici: verificare mittente, evitare link, controllare indirizzi web e protocollo https.
- La consapevolezza digitale è essenziale per difendersi da phishing e truffe fiscali.