Novità in manovra, il taglio delle tasse aumenta stipendi e pensioni, cosa cambia nel 2025?

Dentro una nuova modifica dell'IRPEF per la manovra di Bilancio del governo, ecco le ultime novità, i calcoli, cosa cambia e per chi.
3 mesi fa
2 minuti di lettura
pensioni e cumulo redditi
Foto © Licenza Creative Commons

Proseguono gli incontri del governo e della maggioranza per definire i dettagli della nuova manovra finanziaria. Una manovra che si muove nel rigido contesto dei diktat europei e che, di conseguenza, non sarà caratterizzata da grandi dotazioni. Tuttavia, alcuni punti sembrano essere ormai vicini alla definizione, come il taglio del cuneo fiscale e il nuovo restyling dell’IRPEF. Oggi si è tenuto un incontro al Ministero dell’Economia e delle Finanze tra il Ministro Giancarlo Giorgetti e una delegazione di Forza Italia, tra cui i capigruppo di Camera e Senato, Paolo Barelli e Maurizio Gasparri.

Dal summit sono emerse, come confermato in un successivo comunicato di Forza Italia, le linee d’intervento della manovra, che hanno trovato pieno accordo tra gli azzurri. Tra queste, la modifica dell’IRPEF, un tema già affrontato dal leader di Forza Italia, il Ministro Antonio Tajani. Vedremo come pensioni, stipendi e tasse cambieranno in seguito a queste misure.

Novità in manovra: il taglio delle tasse aumenta stipendi e pensioni, cosa cambia nel 2025?

Non è passato molto tempo dall’ultimo passaggio da 4 a 3 scaglioni dell’IRPEF, e già si prospettano ulteriori cambiamenti. Le modifiche in discussione riguardano proprio gli scaglioni e le relative aliquote. Dopo i miglioramenti apportati nel 2024, con l’accorpamento del primo scaglione al secondo e l’estensione dell’aliquota più bassa anche al secondo scaglione, sembra che si procederà sulla stessa linea. Con il taglio dell’IRPEF, infatti, stipendi e pensioni per alcuni contribuenti potrebbero aumentare.

Forza Italia è in perfetta sintonia con le modifiche all’IRPEF

Nel comunicato, Forza Italia ribadisce l’importanza di continuare a intervenire sulla riduzione dell’IRPEF, segno che il provvedimento sta diventando una realtà concreta. Tuttavia, a beneficiare di questi cambiamenti saranno principalmente i contribuenti della cosiddetta classe media, poiché, come già avvenuto con la precedente modifica dell’IRPEF, per il primo scaglione e quindi per i redditi più bassi, non ci saranno novità rilevanti.

Ormai è evidente che l’esecutivo intende proseguire sulla strada già intrapresa, grazie ai risultati economici migliori del previsto ottenuti nei primi sette mesi del 2024. Il nuovo assetto dell’IRPEF potrebbe essere presto introdotto, e nel decreto fiscale collegato alla manovra di Bilancio potrebbero esserci ulteriori novità.

Gli scaglioni rimarrebbero tre, ma l’aliquota del secondo scaglione, attualmente al 35%, potrebbe scendere al 33%, mentre il range di reddito dello stesso scaglione passerebbe da 28.000-50.000 euro a 28.000-60.000 euro.

Questo rappresenterebbe un significativo beneficio per il ceto medio, con una riduzione dell’imposta di ben 2 punti percentuali sui redditi compresi tra 50.000 e 60.000 euro, che passerebbero dal 43% al 33%.

Cosa cambia realmente: chi festeggerà per le tasse, pensioni e stipendi, e chi no

Come anticipato, chi ha redditi fino a 28.000 euro non troverà alcun vantaggio in questo nuovo cambiamento dell’IRPEF. Di fatto, anche i contribuenti con redditi fino a 15.000 euro, che in passato rappresentavano il primo scaglione, non hanno tratto benefici dalla riduzione degli scaglioni da 4 a 3, e non ne trarranno neanche questa volta.

Il vantaggio maggiore sarà invece per coloro che hanno redditi superiori ai 60.000 euro. Ad esempio, un pensionato o un lavoratore con un reddito di 60.000 euro oggi paga l’IRPEF secondo le seguenti aliquote:

  • 23% fino a 28.000 euro;
  • 35% da 28.000 a 50.000 euro;
  • 43% oltre i 50.000 euro.

Questo comporta un totale di 18.440 euro di IRPEF dovuti su un reddito di 60.000 euro. Con le modifiche previste, il calcolo cambierebbe così:

  • 23% fino a 28.000 euro;
  • 33% da 28.000 a 60.000 euro;
  • 43% su qualsiasi parte eccedente i 60.000 euro.

Il totale dell’IRPEF per un pensionato con un reddito annuo di 60.000 euro sarebbe di 17.000 euro, con un risparmio di 1.440 euro, ovvero 120 euro in più al mese nella pensione o nella busta paga.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

CcTeu 2031, emissione da 2 miliardi di euro
Articolo precedente

Il nuovo BTp a 30 anni parte forte con un boom di ordini, ecco le condizioni del bond

calcolo pensione
Articolo seguente

Pensioni minime in aumento, dicembre e gennaio più soldi per i pensionati, ecco come