La compagnia low cost catanese WindJet di Antonino Pulvirenti, al centro in questi giorni di incessanti voci su un probabile fallimento, potrebbe presto tornare a volare. Lo ha dichiarato lo stesso patron in conferenza stampa, durante la presentazione dell’acquisto di un calciatore dell’Uruguay per il suo Catania Calcio. Entro la prossima settimana, ha assicurato, sarà presentata una proposta al tavolo del ministro dello Sviluppo, Corrado Passera. Ad oggi, restano due le strade possibili per la società: il ricorso alla legge Prodi-bis, vale a dire al commissariamento, oppure la creazione di una newco, una nuova compagnia che rilevi e sostituisca l’attuale.
Debito WindJet: 150 mln di euro che non rendono semplice la creazione di una nuova compagnia
Iniziamo subito col dire che la seconda opzione non sembra molto agevole, per quanto ci siano diversi segnali in questa direzione, comprese le parole di Pulvirenti. La compagnia è gravata da debiti per 150 milioni, di cui 6 milioni verso la Sec, la società di gestione dell’aeroporto di Catania; ha emesso fino al 10 agosto 300 mila biglietti fino al 27 ottobre, con altrettanti passeggeri che si sono già trovati e si troveranno entro tale data senza un volo; infine, oltre 800 dipendenti rischiano il posto, di cui 504 della compagnia e circa 300 dell’indotto. La Katane Handling, la società che gestisce il carico e lo scarico dei voli della compagnia etnea, ha annunciato, ad esempio, la riduzione del personale, in proporzione alla cancellazione dei voli WindJet. Rischiano il posto fino a 170 dipendenti. Insomma, la compagnia siciliana non godrebbe dell’appeal necessario ad azzerare tutto e ripartire. Quasi scontato che nel caso in cui qualcuno decidesse di rilevarla, il nome le sarebbe immediatamente cambiato. Ma resta il fatto che è rimasta anche con pochi slot, dopo il sequestro di un aereo da parte dell’Aeroporto di Catania, a garanzia dei propri crediti, nonché della restituzione di altri vettori alle società di leasing irlandesi.
Pulvirenti è un fiume in piena
Stanno facendo discutere, poi, le dichiarazioni di fuoco del presidente etneo, che ha parlato di “poteri forti”, che starebbero facendo di tutto per cercare di sottrarre gratis la compagnia ai siciliani. Per tutta risposta è intervenuto Vito Riggio, presidente Enac, il quale si è detto contrariato da tali parole, perché “da siciliano” non le accetta, ritenendo che i siciliani abbiano diritto a volare e non a una compagnia tutta loro.
Risarcimento biglietti WindJet: consumatori sul piede di guerra
Ad accendere la polemica c’è anche l’associazione dei consumatori Adico, che ha annunciato il ricorso a un’azione collettiva per il risarcimento dei biglietti emessi e non goduti, del sovrapprezzo pagato alle altre compagnie e per le vacanze rovinate. Confconsumatori, invece, alza la voce contro il costo della riprotezione, in quanto ai passeggeri sarebbero state chieste tariffe aggiuntive superiori agli 80 euro promessi, mentre a molti sarebbe stato negato il volo per un presunto tutto esaurito, rivelatosi in alcuni casi non veritiero, sulla base delle prenotazioni online. Queste sarebbero avvenute a tariffe di gran lunga superiori. Sul caso, l’Enac non avrebbe ancora riscontrato criticità negli scali, mentre le compagnie si sono impegnate a garantire totale aderenza tra le tariffe pubblicizzate e quelle effettivamente richieste. Al contempo, Alitalia ha comunicato ieri che alla data tra il 22 e il 23 agosto, risultano essere stati riprotetti dalla compagnia di bandiera 12.255 passeggeri.