Da quando è iniziata la guerra in Ucraina gli spazi aerei sopra il paese e buona parte della Moldavia è stato chiuso e per questo motivo le compagnie aeree hanno dovuto creare nuove rotte per i voli aerei e allungarle, soprattutto per raggiungere l’Asia.

Voli aerei a rischio con la guerra in Ucraina, il problema dei droni militari e delle interferenze

Come riporta Corriere, però, anche nelle zone contigue volare è diventato più rischioso come hanno comunicato Easa (l’agenzia europea per la sicurezza aerea) e Ifalpa (la federazione internazionale dei piloti)che hanno pubblicato degli avvisi di sicurezza.

Si parla, a tal proposito, di droni militari sulle rotte degli aerei civili, interferenze satellitari e disturbi ai sistemi di navigazione di bordo.

Nell’ultimo mese sono stati segnalati almeno quattro casi di droni che sono entrati nello spazio aereo europeo, uno avrebbe anche sorvolato la Romania e l’Ungheria e avrebbe danneggiato poi, una volta caduto a Zagabria, alcune auto parcheggiate, un altro è caduto in un paese in Romania e un altro ancora è stato abbattuto dall’esercito ucraino. Tutto ciò preoccupa in quanto questi droni possono andare a sbattere contro gli aerei civili e il tentativo di abbatterli rischia ugualmente di trasformarli in obiettivi diretti, soprattutto in una zona dove, secondo Eurocontrol, i voli sono aumentati del 30%.

Bollettino di sicurezza da parte di Ifalpa

Ifalpa ha così diramato un bollettino di sicurezza dove sottolinea che «questo genere di incursione molto probabilmente è destinato a ripetersi» e con i rischi «per gli aerei sia da terra che da aria».
Un altro problema riguarda le interferenze ai sistemi di navigazione degli aerei che possono portare a coordinate errate o errori di bordo oppure ad una minore attendibilità delle informazioni meteo. Molti voli aerei hanno segnalato vari problemi e in alcuni casi sono stati costretti a cambiare rotta.

Come riporta Easa tra le zone attenzionate ci sono: Kaliningrad e il Mar Baltico, quella della Finlandia orientale, il Mar Nero e il Mediterraneo dell’Est tra Cipro, Turchia, Libano, Siria, Israele e Iraq settentrionale. E’ stato quindi lanciato un allarme che invita i soggetti interessati a maggiori problemi con i sistemi globali di navigazione satellitare e vengono anche suggerite azioni per diminuire i problemi.

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