Il tumore al seno potrebbe non avere più terreno fertile. Il Centro di Biotecnologie Molecolari dell’Università di Torino, infatti, ha scoperto una proteina che consentirà di migliorare le cure contro il cancro al seno attraverso delle molecole, cosiddetti tassani, provenienti dalle foglie di albero di tasso. Lo studio, coordinato dal professor Emilio Hirsch e condotto dai ricercatori Federico Gulluni, Miriam Martini e Maria Chiara De Santis è stato finanziato anche dall’Airc e pubblicato sulla rivista Cancer Cell. Il cancro al seno rimane uno dei più spietati, ogni anno colpisce una donna su 8 con 48mila casi diagnosticati e ancora causa del 16% delle morti oncologiche tra le donne.

Una nuova speranza per le donne malate di cancro al seno?

La risposta potrebbe arrivare da una nuova proteina, PI3K-C2a, la quale permette di selezionare in maniera più efficace le pazienti a cui somministrare i tassani se utilizzata come biomarcatore. La ricerca è riuscita a provare che il calo della proteina nelle donne malate di cancro al seno aumenta la sensibilità ai farmaci chemioterapici per la cura dello stesso tumore. La proteina PI3K-C2 alfa ha un grosso potere nel controllo dei microtubuli che funzionano male quando la proteina diminuisce e tutto ciò determina una maggior sensibilità a farmaci che influiscono con i microtubuli, come i tassani appunto.

I vantaggi della proteina PI3K-C2a

La scoperta aiuterà ad ottenere cure personalizzate e con meno effetti collaterali migliorando così la qualità della vita. Tutto ciò valutando il giusto dosaggio basandosi sulla singola persona affetta dalla malattia. Ricordiamo, infine, che il tumore al seno se diagnosticato in tempo è curabile e le possibilità di sopravvivenza sono alte, è importante però prevenire con la diagnosi precoce, attraverso la mammografia, l’ecografia mammaria e seguendo una dieta sana senza fumo.

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