Una nuova truffa sui bonus edilizi ha colpito ancora e conferma che questo genere di raggiri è sempre di attualità e questo potrebbe anche spiegare lo stop alla cessione del credito. Non è certo la prima volta che vanno in scene queste truffe, molto spesso i malviventi usano dei prestanome, tra cui anche soggetti senza fissa dimora o persone decedute per riscuotere crediti di imposta fittizi per «Ecobonus» e «Bonus Facciate» tramite imprese inesistenti o immobili che ugualmente non esistono collocati, non di rado, in comuni che ugualmente non esistono.

Lo scopo è sempre lo stesso: accedere al bonus del 110%. L’ultima truffa che ha portato anche dei sequestri record della GDF tra Campania e Piemonte, è legata sempre ai bonus edilizi e ha portato al blocco di 3 miliardi di euro, in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate. Ma che cosa è successo di preciso?

Truffa bonus edilizi, ecco cosa è successo ad Avellino

Si tratta di uno dei sequestri d’imposta più importanti mai eseguiti. Le indagini risultano coordinate dalla Procura di Avellino. In pratica si tratta di una mega truffa che riguarda l’«Ecobonus» e «Bonus Facciate». Agli indagati risultano bloccati fino a 1,7 miliardi di euro. In seguito sono state eseguite anche delle perquisizioni nelle province di Napoli, Avellino, Salerno, Milano, Lodi, Torino, Pisa, Modena e Ferrara. Risultano coinvolte 21 persone accusate di associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata ai danni dello Stato. La maggior parte degli indagati risiede nella provincia di Avellini o in Campania, altri sono sparsi tra Cinisello Balsamo, Modena, Moncalieri, Volterra e Lodi.

Tutto è nato quando la Procura di Avellino ha iniziato ad indagare – tramite un’analisi di rischio del Settore Contrasto Illeciti dell’Agenzia delle Entrate – su alcune comunicazioni sulle cessione dei crediti, che di fatto non esistono. Dalla provincia sarebbero poi stati lanciati degli alert su alcune società intestate a uno degli indagati.

Si è così scoperto che molte comunicazioni risultavano intestate a persone decedute, o senza fissa dimora o con precedenti penali.

Trovate istanze per immobili che non esistono

Senza contare il ritrovamento di istanze per immobili che non esistono, senza fatture o con importi errati. In pratica i 21 indagati hanno creato un’associazione a delinquere per mettere atto delle vere e proprie truffe per ottenere contributi relativi ai bonus edilizi. Soprattutto quelli per interventi di riqualificazione energetica ecobonus.

Si trattava quasi sempre di contributi da bonus edilizi creati ma mai eseguiti o di immobili catastalmente inesistenti. Un’altra maxi truffa risulta scovata dalla Guardia di Finanza di Asti, che ha emesso delle misure di custodia cautelare per 10 persone accusate di associazione a delinquere, truffa nei confronti di Enti Pubblici, riciclaggio. La guardia di finanza ha sequestrato immobili, ma anche profitti illeciti e crediti fiscali per un importo di oltre 1 miliardo e mezzo. Insomma, con queste gravi truffe per miliardi di euro, si può capire il motivo per cui la cessione del credito ha subito uno stop.