L’Agenzia Italiana del Farmaco ha dato il via libera alla somministrazione della terza dose del vaccino anti-Covid. Il Direttore del reparto di Malattie Infettive dell’Ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti, ha mostrato immediatamente i suoi dubbi. Ha spiegato come chi non ha risposto alle prime due dosi, è possibile che non risponda neanche alla terza. Il problema è che si è scelto di somministrare la terza dose. Ciò piuttosto che effettuare uno screening sulla presenza degli anticorpi e sulle ragioni di una mancata produzione in alcuni soggetti.

La differenza tra richiamo e terza dose del vaccino anti-Covid secondo Bassetti

L’infettivologo Bassetti ha rilasciato un’intervista a Today dove spiega la distinzione tra terza dose del vaccino e richiamo. La terza dose si rende necessaria per alcune categorie di persone la cui risposta immunitaria potrebbe essere stata pari a zero e comunque molto ridotta: si tratta di alcuni super-anziani, immunodepressi, dializzati e trapiantati. Secondo Bassetti, per questa categoria di persone, la tempistica è giusta e, anzi, la nuova dose dovrebbe essere somministrata nel minor tempo possibile. Il problema, però, è che, senza studi approfonditi sulla ragione della mancata produzione di anticorpi, si rischia l’inefficacia anche della terza dose.
Il richiamo, invece, è un’altra cosa. si è potuto verificare, a partire da coloro che si erano sottoposti al vaccino in via sperimentale nel mese di luglio 2020, che la copertura dura circa 12 mesi. L’estensione del Green Pass, dunque, è una scelta probabilmente giusta, così come l’idea di effettuare un richiamo tutti gli anni.

I dubbi del virologo Galli sulla terza dose del vaccino anti-Covid

Il virologo e Direttore del reparto di Malattie Infettive dell’Ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli, ha espresso alcuni dubbi sulla terza dose del vaccino anti-Covid. Intervenendo al programma di Bianca Berlinguer, Carta Bianca, ha dichiarato che, al momento, il vaccino a disposizione è ancora pensato sulla variante prevalente nel 2020, e questo a lungo andare, con il procedere delle mutazioni, potrebbe essere insufficiente.

Rispondendo ai microfoni di Sky Tg24 ha comunque affermato che “sulla terza dose potrei essere, in linea di principio, d’accordo”. Si tratta di un tentativo perché “in assenza del meglio, può andare bene anche dare a molte persone una nuova stimolazione immunitaria con i vaccini che abbiamo a disposizione”. Ma i dubbi sono comunque tanti. Galli parla ad esempio del caso di coloro che hanno ricevuto il vaccino J&J, per i quali la terza dose sarebbe la seconda e che comunque non potrebbe essere J&J, sviluppato come dose unica.

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