La Legge di delega al Governo per la riforma fiscale prevede di scadenzare nel corso dell’anno i versamenti legati alla dichiarazione dei redditi, saldo e acconto delle imposte. Anche la scadenza della dichiarazione dei redditi, 730 e modello Redditi, potrebbero essere modificate.

I primi interventi si potrebbero avere già rispetto alla scadenza del 30 novembre 2023, data entro la quale i titolari di partita iva e lavoratori dipendenti sono tenuti a pagare il 2° acconto dell’Irpef 2023. Non è da escludere che il versamento sarà rimandato a gennaio, con la possibilità di pagare a rate, da gennaio a giugno.

A oggi, il 2° acconto Irpef non può essere oggetto di rateazione ma deve essere pagato in unica soluzione.

Vediamo come potrebbero cambiare le scadenze sia per il versamento delle imposte (Irpef, Ires, sostitutive, ecc.) sia per la presentazione della dichiarazione dei redditi.

Le attuali scadenze per versamenti e dichiarazione dei redditi

A oggi, l’acconto Irpef è dovuto se l’imposta dichiarata nell’anno in corso (riferita, quindi, all’anno precedente) è superiore a 51,65 euro una volta sottratti le detrazioni, i crediti d’imposta, le ritenute e le eccedenze. Indicazioni ribadite sul portale dell’Agenzia delle entrate.

L’acconto può essere versato in una o due rate, a seconda dell’importo:

  • unico versamento entro il 30 novembre dell’anno di imposta se l’acconto è inferiore a 257,52 euro
  • due rate, se l’acconto è pari o superiore a 257,52 euro; la prima è pari al 40% e va versata entro il 30 giugno dell’anno di imposta (insieme al saldo dell’anno precedente), la seconda è pari al restante 60% e va versata entro il 30 novembre dello stesso anno.

I soggetti ISA e i contribuenti in regime forfetario effettuano: un unico versamento entro il 30 novembre se l’importo totale dovuto non supera 206 euro; l’acconto in due rate di pari importo entro le stesse scadenze previste per gli altri contribuenti (30 giugno e 30 novembre).

Saldo e prima rata dell’acconto possono essere rateizzati, con pagamenti da luglio a novembre.

I lavoratori dipendenti subiscono le ritenute direttamente in busta paga, a partire dal mese di luglio fino a novembre.

Per quanto invece riguarda la dichiarazione dei redditi, a oggi: il 730 scade al 30 settembre, il modello Redditi al 30 novembre.

La riforma fiscale. Nuove scadenze per la dichiarazione dei redditi e per i versamenti di saldo e acconto

Proprio sulle scadenze delle imposte e della dichiarazione dei redditi interverrà la riforma fiscale. Cambierà anche lo stipendio netto post riforma.

Si tratta di uno dei primi interventi che saranno messi a punto dal Governo. Infatti, le prime modifiche che saranno apportate con la riforma, sono quelle che non richiederanno una copertura finanziaria.

Nel dossier ufficiale delle legge delega su parla di revisione della tassazione dei redditi di lavoro autonomo

con particolare riguardo alle modalità di versamento dell’Irpef dovuta dai lavoratori autonomi, dagli imprenditori individuali e dai contribuenti a cui si applicano gli indici sintetici di affidabilità fiscale, fermo restando il vigente sistema di calcolo, anche previsionale, del saldo e degli acconti, e realizzando, senza peggioramenti per il contribuente rispetto al sistema vigente e senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, una migliore distribuzione del carico fiscale nel tempo, anche mediante la progressiva introduzione della periodicità mensile dei versamenti degli acconti e dei saldi e un’eventuale riduzione della ritenuta d’acconto.

Con la riforma fiscale anche per il secondo acconto delle imposte si prevedrà la rateizzazione con rate da gennaio a giugno. Anche lo stop ai versamenti e agli adempimenti nella pausa estiva dal 1° al 20 di agosto, potrebbe essere rivisto. Infatti, è in discussione la possibilità di far coincidere la pausa con tutto il mese di agosto: dall’uno al 31.

Infine, cambieranno anche le scadenze per la dichiarazione dei redditi. Con molta probabilità la scadenza sarà anticipata al 30 giugno.

Riassumendo.

  • La riforma fiscale rivedrà le scadenze delle imposte e della dichiarazione dei redditi;
  • anche il 2° acconto potrà essere rateizzato;
  • la scadenza della dichiarazione dei redditi potrebbe essere anticipata a giugno.