Basta autocertificazioni. Da oggi, lunedì 18 maggio, l’incubo del documento da esibire a ogni controllo delle Forze dell’Ordine, è finito. Una seccatura che non è stata certo priva di momenti di ironia, come ad esempio l’album del raccoglitore Autocertificazione 2020 che abbiamo visto sui social, a simboleggiare l’incredibile numero di nuove versioni proposte a ogni intervento del premier Conte in tv.

Addio Autocertificazione

Come dicevamo quindi, addio autocertificazione, ma è davvero così? In realtà non proprio, nel senso che il tanto odiato documento da compilare con i propri dati sarà ancora da portare con sé ed esibire solo e soltanto se ci sposteremo da una regione all’altra del bel paese.

Da oggi infatti sono permessi anche gli spostamenti tra regioni, a patto, appunto, che siano però motivati da una ragione valida, per questo quindi servirà esibire ancora il modulo.

Il documento in questione rimane invariato, identico quindi all’ultimo modello che abbiamo scaricato dal 4 maggio. Oltre ai propri dati quindi servirà indicare il punto di partenza e quello di destinazione del nostro spostamento, oltre che naturalmente alla ragione, che ricordiamo deve essere di assoluta necessità. Tutto diverso invece per gli spostamenti nella nostra regione di appartenenza.

Niente autocertificazione per girare nel nostro comune, nella nostra città e anche nella nostra regione, appunto. Ricordiamo che rimangono comunque attive le altre regole di contenimento del contagio, ovvero mascherina e distanziamento sociale. Al via da oggi anche la riapertura di ristoranti e parrucchieri. I primi dovranno garantire un distanziamento di 2 metri ai non conviventi, dai secondi invece si andrà solo su prenotazione.