La produzione di soldi falsi si perfezione sempre di più: molti i casi recenti di contraffazione che riguardano soprattutto le banconote da 20 euro e le monete da 2 euro. Nel mirino dei falsificatori finiscono soprattutto piccoli negozi di alimentari e panifici: vista l’affluenza continua di clienti i cassieri sono meno attenti. Gli esercenti di piccole attività a volte sono perfino sprovvisti dei sistemi di controllo delle banconote. Incassare soldi falsi è doppiamente pericoloso: se si tenta di depositarli in banca, anche inconsapevolmente, per più volte scatta la segnalazione penale.

Gettonate dai falsificatori anche le banconote da 50 euro.  

Monete da 2 euro false, come riconoscerle

La contraffazione delle monete da 2 € invece viene solitamente svelata dai distributori automatici in quanto la “patacca” viene rifiutata dalla macchinetta. Ad occhio è possibile riconoscere le monete false perché hanno i bordi usurati anche se va detto che la riproduzione è piuttosto fedele. Inoltre il giallo è più scuro e tendente ai granuli mentre i contorni dei disegni di Dante da un lato e dell’Europa dall’altro, sono poco nitidi. Ma c’è una prova infallibile: la calamita non attrae le monete false. Minore invece il rischio di contraffazione per le monete di taglio più piccolo, almeno secondo i dati Rapporto statistico sull’euro del 2007. Si parla di un “business” che solo in Italia ammonta ogni anno a 5 miliardi di euro. Attenzione anche alla circolazione dei bath tailandesi, che somigliano parecchio ai nostri euro pur valendo molto meno.