Su Silvio Berlusconi circolavano nei giorni scorsi alcune voci molto pessimiste, avvalorate dal circuito politico e da alcuni giornalisti vicini alla destra, ma lo stesso medico curante Alberto Zangrillo aveva detto che “tutti” i suoi pazienti non erano in pericolo. Così l’ex premier è stato dimesso dall’ospedale San Raffaele dove era ricoverato da martedì scorso 11 maggio per complicazioni legate al post Covid.

Contrariamente alle precedenti dimissioni, Berlusconi stavolta ha preferito evitare di farsi vedere dai cronisti e dai cameramen che lo attendevano all’uscita del padiglione D dell’ospedale.

Non era infatti presente a bordo di una delle auto del corteo che è partito dal padiglione ma, a quanto si è saputo, è stato fatto salire su un’altra vettura che attendeva nei pressi ed è uscito da un altro varco. “Siamo davvero felici per il presidente Berlusconi. L’ho trovato forte e in forma”. Così Kamel Ghribi (nella foto), vicepresidente del gruppo San Donato, che ha incontrato il leader di Forza Italia poco prima delle sue dimissioni dal sesto piano del San Raffaele.

Per Berlusconi, che aveva contratto il Covid lo scorso settembre, si è trattato del secondo ricovero dopo quello del mese di aprile. “Berlusconi ha avuto qualche problema, è stato febbricitante ma penso che nel giro di qualche ora possa uscire dal San Raffaele”, aveva detto nel pomeriggio Antonio Tajani (Fi) a Sky Tg24. “Berlusconi – spiega – è un leone e vincerà anche il Covid e i vaccini. Ha avuto qualche problema, inutile nasconderlo, ma le sue condizioni tra qualche giorno o qualche settimana lo confermeranno protagonista della politica italiana. Gli ho parlato ieri sera. Aveva qualche linea di febbre ma nulla di preoccupante. Penso che possiamo essere ottimisti sul fatto che torni ad essere per noi una guida operativa e non solo telefonica”,