Si torna a parlare di giornata lavorativa di 4 giorni. Un tema sempre più caldo, soprattutto dopo l’elezione di Elly Schlein come segretario del PD. Il tema della settimana corta di lavoro in Italia era tornato in voga dopo un esperimento inglese e la richiesta della Cisl di provarla anche in Italia, o meglio di allargare la sperimentazione anche ad altri ambiti. Nel nostro paese, infatti, era stata Banca Intesa a provare la settimana corta. Anche il segretario della Cgil Maurizio Landini, intervenuto a La Stampa, ha fissato le priorità della sinistra e ciò di cui dovrà tenere conto la neo segretaria dem.

Settimana corta di lavoro in Italia, ne parla anche la Cgil

Quindi si parla del superasmentro della precarietà, ma anche “diritto a realizzarsi nel proprio lavoro, riforme che redistribuiscano la ricchezza”.
Anche la settimana corta di lavoro diventa un punto da cui partire. Lo stesso Landini ha confermato che da metà marzo la Cgil avanzerà la proposta durante il congresso:

“Di fronte alla rivoluzione tecnologica, che porta ad un aumento di profitti e produttività, si deve praticare la ridistribuzione della ricchezza e di come viene accumulata anche attraverso la riduzione dei tempi di lavoro”.

Sarebbe importante – in sostanza – che anche altre aziende optassero per la settimana corta di lavoro. L’esperimento inglese, infatti, che ha avuto anche un successo non indifferente, sembra aver fatto scuola. La possibilità di poter lavorare un giorno in meno a settimana mantenendo lo stesso orario, dovrebbe essere sperimentato anche dalle aziende italiane.

Cosa è cambiato con la sperimentazione inglese

Nel Regno Unito, infatti, finita la sperimentazione, la maggior parte delle aziende che hanno partecipato alla settimana corta hanno deciso di continuare su questa strada. I dipendenti si sono detti soddisfatti di poter lavorare un giorno in meno mantenendo lo stesso stipendio e ne ha giovato anche la produttività.

Solo in pochi hanno criticato il fatto che lavorando un giorno in meno si dovrebbe poi recuperare il lavoro negli altri giorni rimasti. La percentuale maggiore ha elogiato questa modalità di lavoro, che ora potrebbe diventare una realtà anche in Italia con la nuova proposta della Cgil.

Anche la nuova segretaria del PD, Elly Schlein, ha sottolineato che nel suo programma ci sarà ampio spazio per una riforma del lavoro. Uno dei punti chiave, sarà voltare pagina “dopo gli errori del Jobs Act e del decreto Poletti sulla facilitazione dei licenziamenti e la liberalizzazione dei contratti a termine”. Oltre al miglioramento del reddito di cittadinanza piuttosto che all’abolizione e la battaglia per il salario minimo, Schein punta a contrastare la precarietà limitando i contratti a termine e l’abolizione di forme precarie di lavoro come stage gratuiti.