Domani, 12 ottobre 2012, i dipendenti della scuola pubblica scenderanno in piazza per protestare in primis sui contratti di lavoro bloccati dal 2009 e per i quali non è previsto rinnovo prima del 2014. La protesta riguarda anche i salari degli insegnanti che, oltre a essere stati congelati fino al 2014, hanno subito il mancato riconoscimento degli scatti di anzianità. Ma si protesta anche contro i tagli che in qualche modo stanno trasformando la scuola pubblica in una offerta formativa sempre più negativa. Molto spesso si dimentica che se i nostri figli possono usufruire ancora di una degna scuola pubblica bisogna ringraziare soltanto migliaia di insegnanti, che svolgono il loro compito per passione, con la consapevolezza di essere gli artefici della formazione della cultura degli uomini del domani, e lo stanno facendo senza avere da parte dello stato nessun riconoscimento salariale e professionale.

Alla protesta si sono uniti anche i precari, colonne portanti della scuola pubblica, che per molti anni hanno fatto in modo che, laddove un posto rimaneva scoperto, la scuola continuasse a funzionare con il loro apporto di figure supplenti. I sindacati della scuola, vogliono con questo sciopero poter riconquistare per tutti i lavoratori, docenti e non docenti, la possibilità di contrattazione, per garantire la funzionalità dell’organico della scuola e delle sue risorse, vogliono poter ridiscutere i criteri di un sistema pensionistico ritenuto iniquo e vogliono anche una certa stabilità per il mondo del precariato che orbita intorno alla scuola attraverso un piano di stabilizzazione. Questi saranno i temi su cui si baserà lo sciopero della scuola di domani, sciopero a cui i sindacati hanno invitato ad aderire tutto il personale, docente e non docente; proprio per questo motivo nella giornata di domani il normale svolgimento delle lezioni in molte scuole italiane non è garantito.