Non si fermano i furbetti dei bar, i quali continuano ad approfittarsi dei turisti. Secondo alcuni è un vero e proprio scandalo lo scontrino proposto a una coppia di svizzeri sul Lago di Como, dove un semplice Aperol Spritz è costato davvero tanto.

La polemica dello Spritz

Viene dal Veneto, ma ormai è conosciuto in tutto il mondo. Lo Spritz (noto anche col nome di Spritzer) è un long drink aperitivo alcolico veneto a base di vino bianco, spesso prosecco, un bitter amaricante, di solito Campari, e seltz.

Il caso è diventato virale sui social, dopo che un turista ha postato lo scontrino del suo aperitivo gustato in centro. E non è la prima volta che leggiamo di casi del genere, ma pensavamo che ormai la cattiva abitudine dei bar di approfittarsi degli stranieri, fosse ormai un lontano ricordo. E invece… negli ultimi tempi si sono verificati casi analoghi anche in altre città come Milano, Venezia, Fregene e anche la Costa Smeralda. Ora si aggiunge Como alla lista dei furbetti. Il turista di è lamentato dei prezzi esorbitanti della città, anche se non era la prima volta che la visitava.

In altre occasioni infatti aveva mangiato in ristoranti ottimi e dal prezzo nella norma. Ora però è incappato in un bar davvero troppo costoso per i suoi gusti. O forse si è approfittato del suo essere straniero? Visitando il centro della città, lo svizzero ha deciso di fermarsi per un aperitivo in piazza Cavour. Benché sapesse che in centro i prezzi sono più alti, non si aspettava certamente uno scontrino del genere. A riprova di quanto accaduto ha mostrato anche la foto della fattura. Ebbene, il prezzo di due Spritz è stato di ben 30 euro, praticamente 15 euro a drink. Come se non bastasse, l’uomo ha lamentato anche una scarsa pulizia del suo posto a sedere, con cuscini macchiati sulle sedie e tavolino sporco.

Il turista ha chiosato la cosa con una frase lapidaria: Credo che le uniche parole per descrivere lo scontrino in foto siano solo: É un furto”.

Scandalo scontrino, la legge dei furbetti

Definire furbetti questi personaggi è sostanzialmente un eufemismo. La questione degli scontrini di recente è salita più volte alla ribalta, non solo per i costi esagerati inflitti ai turisti, ma soprattutto per la loro mancata emissione nel bar dell’Agenzia delle Entrate di Roma. In quel caso fu Striscia la Notizia ad occuparsene, causando la chiusura del bar. Se lì si parlava di vera e propria azione illegale, ossia vendere un prodotto senza fattura all’interno del proprio esercizio, qua invece possiamo parlare di mascalzonata. La storia raccontata dal turista svizzero si è conclusa con il suo ritorno in patria, dove ha acquistato altri due Spritz in un bar di Lugano, pagando 24 euro, ossia 12 euro l’uno.

Non che la differenza sia così enorme, ma sappiamo bene quanto la Svizzera sia cara nel costo della vita, costo comunque proporzionale al reddito dei cittadini. In conclusione, quindi, Como risulta essere più caro di Lugano. C’è da dire che lo scandalo scontrino a Como non è un caso isolato, visto che qualche settimana fa un turista stavolta italiano aveva denunciato i prezzi troppo alti della città. In quell’occasione un caffè doppio e una bottiglia d’acqua erano costati ben 20 euro. Un altro furto perpetuato ai danni dei consumatori.

  • turista svizzero lamenta prezzi troppo alti sul Lago di Como;
  • non è la prima volta che la città è protagonista di queste polemiche;
  • due Spritz sono costati al turista ben 30 euro.