Dal 2024 il reddito di cittadinanza scomparirà e sarà sostituito da una nuova misura del Governo Meloni, di cui ad oggi si sa molto poco. Intanto, per quest’anno la stretta sul noto sussidio, voluto dal 2019 dal M5S, ha già dato i suoi frutti e almeno 200mila nuclei familiari hanno rinunciato al reddito di cittadinanza. E’ iniziata, quindi, una vera e propria fuga dalla misura più discussa degli ultimi anni. Non solo le richieste sono in calo ma sono sempre di più anche coloro che rinunciano al sussidio.

Già durante il governo Draghi, le offerte lavoro rifiutabili erano passate da tre a due. Mentre con il Governo Meloni, si è passati direttamente a non poter dire no a nessuna proposta e seguire dei corsi di formazione.

Reddito di cittadinanza si sta auto eliminando? Cosa sta succedendo

Tutti fattori che, insieme alla riduzione delle mensilità, a sette mesi, ha spinto molte persone a rinunciare. Sicuramente pesano anche i controlli e il numero di decaduti, che hanno portato a un milione e quarantacinque mila famiglie il numero di percettori a dicembre 2022 contro 1,2 milioni del dicembre 2021. Un peso importante lo hanno avuto i controlli. Infatti dal 2022, come emerge dai dati Inps, sono decadute 286 miola richieste e 72mila revoche.

Campania, Sicilia, Lazio e Lombardia restano le regioni con il numero più alto di percettori di rdc e richieste. Ma anche a livello regionale, si nota la grande fuga. In Lombardia si è passati da 139mila famiglie a 115mila famiglie che hanno ricevuto almeno una mensilità, in Lazio risultano almeno 20mila persone in meno. Solo in Sicilia si registra ancora un aumento, mentre in Campania si contano 327 mila nuclei raggiunti.

Basta notare che tra novembre e dicembre, quando già circolava la voce che il reddito di cittadinanza avrebbe subito una stretta, la platea dei nuclei percettori è passata da 1.055.

042 a 1.045.992. Ad agosto 2022, quando era difficile trovare manodopera e il turismo faceva fatica a partire, si erano raggiunte 40mila famiglie più di oggi.

Fuga dopo la stretta

I numeri, però, parlano chiaro, la spesa per il sussidio si sta assottigliando, nel 2022 il rdc è costato 8 miliardi mentre l’anno prima 8,3 miliardi. Se a queste cifre aggiungiamo che ad agosto lo perderanno migliaia di persone, si capisce che che il sussidio dovrebbe quindi assorbire più o meno 6 miliardi di euro.

Il mese più costoso è risultato luglio 2021, con 731 milioni di euro erogati e costi insostenibili per lo Stato. Per quanto riguarda l’importo medio erogato, come ricorda Il Messaggero, il reddito è pari a 580 euro. La platea dei percettori è composta da 2,20 milioni di cittadini italiani, 201mila cittadini extracomunitari e 84mila cittadini europei.
Al Sud figurano 1,7 milioni di famiglie che percepiscono il reddito, 425mila al Nord e 327mila al Centro. Infine, secondo i dati Anpal (Agenzia Nazionale Politiche Attive Lavoro), a giugno 2022, su 910mila beneficiari, solo 280 mila sono stati indirizzati ai centri per l’impiego. Ciò significa che almeno 660mila percepivano il rdc senza preoccuparsi di trovare un impiego. Il vento, però, sta cambiando.