E’ arrivato il momento che in tanti aspettavano. La riforma del Fisco ha compiuto un altro passo importante. Il Consiglio dei Ministri ha approvato la legge delega che ora sarà trasmessa al Parlamento. Giorgia Meloni l’ha definita una svolta per l’Italia mentre il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha chiarito che questa riforma riscrive “l’attuale sistema tributario varato negli anni 70”.

Ma quali sono le novità della nuova riforma fiscale? Sicuramente molte sul fronte lavoro, ma anche l’Iva che sarà probabilmente azzerata per alcuni beni e alcuni cambiamenti per l’Ires.

 Il primo punto riguarda il taglio delle aliquote Irpef che diventano tre e saranno attive dal prossimo anno.

Riforma del fisco, transizione verso la flat tax per tutti

Le nuove aliquote saranno del 23% per i redditi fino a 28mila euro, 33% per i redditi fino a 50 mila euro e 43% per quelli superiori. Si tratta, quindi, di una transizione verso la flat tax. La tassa piatta sarà realtà per quanto riguarda gli aumenti di stipendio dei dipendenti ma il progetto prevede anche una equità orizzontale.
La misura bandiera della nuova riforma del fisco è la flat tax per tutti, anche autonomi e pensionati. Ma prima ci sarà una fase transitoria – come anticipato – con la riduzione delle aliquote e l’unificazione della no tax area per lavoratori dipendenti e pensionati per arrivare a un’aliquota unica Irpef.
Il ministero dell’Economia ha confermato che la riforma prevede l’equiparazione della no tax area per lavoratori dipendenti, 8.174 euro, e pensionati, 8.500 euro, terminata la quale si passerà alla tassa piatta per tutti.
Un’altra novità importante, riguarda la clausola anti-rincaro per le tasse, in sostanza, con la riforma non si dovrà in nessun modo far aumentare la pressione fiscale.

La nuova riforma prevede anche la revisione dell’Iva

L’imposizione sui redditi delle società e degli enti prevede una revisione abbassando la quota Ires, ma dovranno essere rispettate due condizioni.

La prima è che una somma sia impiegata in investimenti e una seconda che i guadagni non siano distribuiti a soci o destinatari estranei all’esercizio.
Nella nuova riforma, inoltre, si conferma anche l’abrogazione dell’Irap ma sarà anche introdotta una sovraimposta Ires per creare un gettito simile e assicurare il finanziamento del fabbisogno sanitario.
La nuova riforma prevede anche la revisione dell’Iva e nello specifico la «razionalizzazione del numero e delle aliquote Iva”. Da qui si capisce che il governo potrebbe davvero procedere con l’azzeramento dell’Iva per alcuni beni di prima necessità. Infatti, molto probabilmente, saranno anche rivisti i beni e i servizi ai quali ad oggi sono legate le aliquote. L’obiettivo è arrivare a una maggiore omogeneizzazione del trattamento.
Ci sono novità anche per altre imposte indirette. Infatti si prevede la sostituzione dell’imposta di bollo, delle imposte ipotecaria e catastale, dei tributi speciali catastali e delle tasse ipotecarie.