La scuola sta ripartendo in tutta Europa ed è chiaro che la motivazione è connessa alle necessità di far ripartire il mondo del lavoro più che a ragionamenti di carattere medico-sanitario: anche in Italia si sta ponendo il medesimo problema, in connessione con quella che viene chiamata Fase 2, del resto se i genitori andranno a lavoro, chi si occuperà dei figli?

In Germania si riparte il 27 aprile, ad iniziare saranno gli studenti che devono svolgere l’esame di maturità, poi pian piano tutti gli altri.

L’11 maggio è la data del rientro a scuola in Francia, mentre nei paesi del Nord Europa il sistema scolastico è già ripartito.

In Italia, sembra che si vada verso il rientro nel mese di settembre, molto probabilmente dal 1° settembre, per permettere il recupero dei “debiti” accumulati dagli studenti. Difficile che si opti per una ripartenza a maggio, così come per una riapertura delle scuole nei mesi estivi.

Quando avverrà il rientro a scuola? Con quali misure di sicurezza? Le mascherine?

Occorre innanzitutto dire che una decisione ufficiale non è stata ancora presa, ma la posizione della ministra Azzolina e degli scienziati sembra essere chiara: per la didattica in presenza occorrerà attendere settembre.

La scuola dunque potrebbe ripartire il 1° settembre, ma non per tutti: soltanto gli studenti che hanno maturato debiti formativi potrebbero essere chiamati in classe prima. Il calendario comunque resta regionale e dunque potrebbe essere una data non valida per tutto il territorio nazionale.

Per il rientro a scuola a settembre, si sta ragionando su come predisporre la didattica, dal momento che sembra essere chiaro che il Coronavirus continuerà a circolare fino all’arrivo del vaccino. La ministra Azzolina si dice contraria all’utilizzazione delle mascherine e ai doppi turni; l’idea è quella di mescolare didattica in presenza e a distanza con classi suddivise in sottogruppi, puntando tutto sul distanziamento sociale.

La domanda però che in molti si pongono è come fare ad assicurare il mantenimento della giusta distanza soprattutto nelle classi di asilo e della scuola primaria, dove la gestione è ovvio che sia molto più complessa.

Conclusione anno scolastico, 6 politico, Maturità 2020 ed esami terza media

L’anno scolastico ai tempi del Coronavirus non si chiuderà con le bocciature, ma neanche con il 6 politico a tutti: in pagella si troveranno, come al solito, le insufficienze, che dovranno essere recuperate durante l’a.s. 2020-2021.

La didattica a distanza, con tutti i limiti che ha presentato, ha valore di didattica in presenza: la votazione della fine dell’anno avrà validità anche per il credito da raggiungere in vista della maturità 2020-2021.

La Maturità 2020 avrà caratteristiche particolari: saranno ammessi tutti gli studenti, ma sarà possibile essere bocciati; la prova dovrebbe essere soltanto orale, ma non è chiaro ancora – occorre vedere lo sviluppo del contagio – se potrà essere in presenza o a distanza: si tratta di un esame di lunghezza maggiore in cui il candidato potrebbe essere chiamato anche a svolgere esercizi e traduzioni a prima vista.

Le commissioni dell’esame di stato saranno formate da 6 membri tutti interni con soltanto il Presidente esterno. Non è ancora chiaro come sarà calcolato il voto finale: in condizioni normali, 40 punti provengono dal credito scolastico e 60 punti dalle prove, sembra difficile che, sostenendosi soltanto l’orale, esso possa valere 60 punti. Si attende un’ordinanza ministeriale da parte della Ministra Azzolina.

L’esame di terza media sarà estremamente semplificato, anche in questo caso si attende un’ordinanza specifica da parte della Azzolina: l’ipotesi più accreditata è quella della presentazione di una tesina scritta, sulla quale la commissione esprimerà la propria valutazione.

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