Tutti facciamo ricerche su Google, ma i più attenti avranno notato che alcune key rimandano prima a risultati sponsorizzati, e poi a quelli offerti dai più comuni siti web. Questo perché il colosso di Mountain View sponsorizza certi articoli previo compenso. Ma quali sono quelli che hanno fruttato più soldi a Big G. Grazie ai dati finalmente resi noti sappiamo di quali keywords si tratta.

I risultati sponsorizzati

Per scalare la pagine delle ricerche Google e apparire in cima alla lista, a volte è necessario pagare.

Lo sanno bene alcuni colossi del web, i quali con Big G sostanzialmente ci campano. Anni e anni di duri studi SEO (acronimo che tradotto in italiano sta per Ottimizzazione per i motori di ricerca), e invece si viene a scoprire che per apparire ben posizionati sul web bisogna pagare. Fino a oggi, infatti, Big G non aveva mai fornito indicazioni relative al suo sistema di indicizzazione dei risultati, ma a seguito dell’accusa dell’Antitrust, si è trovato costretto a rendere note alcune informazioni. Tale processo parte dal fatto che Google ha pagato 26 miliardi per rimanere motore di ricerca predefinito su diversi device. Tra i primi beneficiari dei suoi versamenti c’è Apple.

A quanto pare, però, si tratta di soldi che poi ritornano comunque all’ovile, se è vero che è proprio Apple a chiedere maggiori sponsorizzazioni a Big G. Ecco infatti le prime 20 posizioni relative alle ricerche Google che gli hanno fruttato di più a settembre 2018, info rese note solo di recente:

  • iphone 8
  • iphone 8 plus
  • auto insurance
  • car insurance
  • cheap flights
  • car insurance quotes
  • direct tv
  • online colleges
  • at&t
  • hulu
  • iphone
  • uber
  • spectrum
  • comcast
  • xfinity
  • insurance quotes
  • free credit report
  • cheap car insurance
  • aarp
  • lifelock

Le prime due posizioni sono quindi occupate da prodotti targati Apple, ma la top 20 è lunga e ce n’è per tutti i gusti.

Ricerche Google, i risultati sponsorizzati

Se è naturale che a settembre Apple domini, visto che per tradizione in questo mese lancia nuovi melafonini, è interessante fare una breve analisi delle altre posizioni. Naturalmente, gli inserzionisti investono soprattutto su ricerche che sanno possono portare a importanti profitti. Il lettore, infatti, non deve soltanto leggere, in questi casi, ma anche acquistare. Troviamo quindi in buone posizioni anche inserzioni su assicurazioni e voli aerei. Non mancano però anche key che non rimandano a inserzioni dedicate ad acquisti specifici. Ad esempio Lella top 20 si legge “at&t”, “xfinity”, “hulu” e “uber”, , probabilmente perché le persone cercavano info precise a riguardo, oppure volevano capire come entrare precisamente nei siti ufficiali. Naturalmente, si tratta di un dato molto ristretto, visto che riferisce a una singola settimana del mese di settembre del 2018.

Possiamo quindi avere una visione solo parziale delle ricerche Google, ma è quanto Big G ci ha offerto, e dobbiamo accontentarci. Ciò detto, sappiamo che il costo di un click, ossia il prezzo che un inserzionista deve pagare per avere l’inserzione in alto, è più elevato se la key è più specifica (in gergo denominata query). Insomma, i risultati delle ricerche Google rimangono un grande mistero per tutti coloro che lavorano sul web, ma quanto meno sappiamo che i super big e i colossi dell’internet hanno un’arma importante per imporsi sul motore di ricerca. La stessa arma che ormai da secoli domina il mondo: il denaro.

I punti salienti…

  • Big G pubblica dati delle ricerche che gli hanno fruttato di più nel settembre del 2018;
  • ancora una volta è Apple a risultare prima in classifica, con key dedicate all’iPhone 8;
  • in pratica, per risultare in cima alle ricerche, è necessario che l’inserzionista paghi per apparire tra i primi risultati.