Manca sempre meno alle elezioni del 25 settembre e se la decisione su chi votare potrebbe essere scontata per qualcuno, ci sono ancora molti dubbi quando si parla dei costi dei vari programmi elettorali. Si chiama Terzo Polo ma, a conti fatti, è il quarto, dietro a centrodestra, centrosinistra e Movimento 5 Stelle. A meno che quando si è scelto il nome non ci fosse la convinzione di superare almeno una di queste forze politiche. Verosimilmente i 5 Stelle di Giuseppe Conte, colpevoli di aver buttato dalla finestra la cara agenda Draghi.

Cosa ne sarà del Terzo Polo lo sapremo dal 26 settembre in avanti, anzi no, già dalla mattina seguente al voto. A meno di clamorosi strascichi elettorali del giorno dopo difficilmente ipotizzabili oggi.

C’è però una questione importante rimasta irrisolta: ma a conti fatti, quanto costa il programma elettorale di Azione e Italia viva? Perché se è vero che tutte le altre forze politiche si sono ben guardate dall’evidenziare le coperture economiche per ciascuna delle loro promesse elettorali, il Terzo Polo avrebbe dovuto dedicare una pagina intera del programma per specificare da dove arrivassero le risorse. Salvo poi dimenticarsene (in parte, non del tutto, diamo a Cesare quel che è di Cesare).

Quanti miliardi servono per finanziare le promesse elettorali del programma del Terzo Polo

A fare i conti in tasca al programma elettorale del Terzo Polo ci ha pensato il think tank Tortuga in collaborazione con Fanpage.it, seguendo lo stessa schema valido anche per gli altri partiti politici. Ad oggi, il Terzo Polo è la seconda forza politica che finisce sotto i raggi X di Tortuga e Fanpage. I quali avevano tenuto a battesimo per primo il Movimento 5 Stelle guidato dall’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Conti alla mano

Ecco che cosa è saltato fuori, in sintesi:

-crescita economica (ripristino e rafforzamento dell’industria 4.0): 14 miliardi di investimenti, già predisposti dal Pnrr sotto la voce Transizione 4.0, più 1,5 miliardi di euro per raddoppiare il numero di iscritti agli Istituti Tecnici Superiori.

Spesa totale: 15,5 miliardi di euro
-rilancio del Mezzogiorno: circa 3 miliardi per la decontribuzione sul lavoro dipendente, 630 milioni di euro per le ZES, 4,6 miliardi per il rafforzamento dell’alta velocità e della rete ferroviaria nel Mezzogiorno. Spesa totale: 8,2 miliardi di euro
fisco: 5 miliardi per l’imposta negativa sul reddito di lavoro, 5 miliardi per la detassazione per i giovani, 13 miliardi per -l’abolizione dell’IRAP. Spesa totale: 23 miliardi euro
-istruzione: 690 milioni di euro per il riordinamento dei cicli scolastici, 12,5 miliardi per l’introduzione del tempo pieno in tutte le -scuole primarie, 4,7 miliardi per il supporto ai fuorisede universitari. Spesa totale: 17,5 miliardi
-welfare: attuazione del Family Act. Spesa totale: 11,1 miliardi
-energia e ambiente. Spesa totale: 36 miliardi fino a fine legislatura.

Calcolatrice alla mano, il programma elettorale del Terzo Polo costerebbe 111 miliardi di euro, di questi 34 miliardi sono coperti dal Pnrr.