Punta Marina, una località balneare della Riviera Romagnola, è invasa dai pavoni comuni. Molti residenti, come riporta l’Ansa, non sono felici della cosa e stanno protestando per i rumori fin dall’alba e perché temono che possano danneggiare le case. C’è invece chi ne è felice e crede che questi meravigliosi animali possano essere una risorsa per il turismo.

I pavoni a Punta Marina: ma come ci sono arrivati

Un pavone maschio un po’ di tempo fa scappò a Punta Marina che è una frazione del Comune di Ravenna.

Dopo un po’ di tempo anche una pavonessa fu liberata e da allora la comunità di pavoni è cresciuta arrivando a 30 esemplari che vagano però per le strade.

L’assessore Gianandrea Baroncini per i diritti degli animali del comune di Ravenna ha spiegato che questi uccelli pesano circa 10 chili e che quindi può capitare che possano spostare i coppi del tetto. Molti cittadini si sono infatti lamentati: alcuni per infiltrazioni d’acqua nel sottotetto dovuta alla rottura di qualche tegola mentre altri perché i pavoni avrebbero beccato le portiere delle automobili danneggiandole. C’è però chi crede siano una risorsa e che possano aiutare ad incrementare il turismo.

Cosa pensano le associazioni a difesa degli animali sui pavoni

L’associazione a difesa degli animali C.L.A.M.A comunica che i cittadini di Punta Marina dovrebbero godere della bellezza di uno spettacolo così bello e confrontarsi con degli esperti per migliorare la convivenza tra uomo e pavone invece di lamentarsi.

La plastica gettata sulla spiagge, il traffico o gli schiamazzi, invece, dovrebbero essere un problema ha spiega l’associazione che ha chiesto all’amministrazione comunale di organizzare un confronto con etologi e rappresentanti delle associazioni animaliste. Questo per trovare una soluzione ecologica che non sia traumatica e pericolosa per questi uccelli come la loro cessione pressi i parchi, gli agriturismi o le fattorie didattiche che risultano essere tra quelle ipotizzate.

I pavoni: origine e miti

I pavoni comuni detti anche blu sono degli uccelli che appartengono alla famiglia dei Fasianidi. Sono originari delle foreste dell’India ma erano già noti nell’antica Grecia dove se ne parlava addirittura nei miti. Il piumaggio della coda del maschio, infatti, secondo la leggenda, derivava dal gigante Argo Panoptes che aveva cento occhi. Alla morte di quest’ultimo, poi, per opera di Ermes, Era avrebbe messo i suoi occhi sulla code del pavone (animale sacro) per omaggiarne il sacrificio.

Nella tradizione cristiana, invece, il pavone è il simbolo dell’immortalità. Per la credenza secondo la quale ogni anno questo quest’uccello perdesse le penne che rinascevano in primavera, è infatti diventato il simbolo della rinascita spirituale. In più i suoi mille occhi sono il simbolo dell’onniscienza di Dio.

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