Naso chiuso, continui starnuti, occhi che lacrimano: ecco i principali sintomi delle allergie di primavera. La bella stagione sta arrivando e i primi fiori stanno sbocciando rilasciando i pollini che possono causare sintomi allergici. Godere degli odori dei fiori è tanto bello per alcuni ma molto complicato per altri.

La concentrazione dei pollini nell’aria, comunque, dipende da più fattori come l’altitudine, l’irradiazione solare, la temperatura del terreno/aria, la presenza di altre specie vegetali che ne producono ma dipendono anche dall’intervento dell’uomo.

In aiuto delle persone che soffrono delle allergie di primavera c’è l’Aaito (Associazione immunologi italiani) che fornisce un bollettino aggiornato relativo al luogo di interesse.

I sintomi principali che già si stanno manifestando

Come abbiamo già detto, i sintomi principali delle allergie di primavera sono gli starnuti continui e il naso chiuso. Ma non sono i soli, c’è infatti anche la rinorrea ovvero il naso che cola e il prurito nasale.

L’allergia non colpisce solo le vie respiratorie ma anche gli occhi con prurito, arrossamento/gonfiore della congiuntiva e lacrimazione. Ad essi si possono associare anche altri disturbi quali il non riuscire a dormire bene, la sinusite, l’otite e l’asma.

A chi si chiede quanto durano le allergie di primavera, gli esperti rispondono: fino a che c’è l’esposizione all’allergene che le provoca e in questo caso, per i pollini, essa può durare anche più settimane.

Qualche suggerimento per prevenire le fastidiossime allergie

Le allergie come quella di primavera sono delle reazioni del sistema immunitario che iniziano a produrre anticorpi per difendersi da sostanze innocue, come in questo caso dei pollini.

Gli allergeni che provocano i disturbi possono essere diversi a seconda del luogo in cui si abita. Ad esempio al Nord Italia, nelle zone montane, l’allergia è causata dai pollini di betulla mentre in quasi tutta la penisola dalle graminacee.

Per difendersi dalle allergie di primavera, il primo suggerimento è quello di cambiare l’aria in casa tra le 6 e le 8 del mattino in città e tra le 19 e il 24 se si abita in campagna. In tali orari, infatti, circola nell’aria meno polline.

Un altro suggerimento è quello di stare il meno possibile all’aperto se l’erba è stata appena tagliata. Anche spolverare spesso può aiutare a stare meglio così come non fare sport all’aria aperta dopo un temporale. La pioggia frantuma, infatti, i granuli di polline e la conseguenza è che essi possono entrare con maggiore facilità nelle vie respiratorie. Se l’allergia è grave e persiste bisogna ovviamente chiamare il proprio medico.

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