Finita l’epoca della pace alimentare in Occidente, la guerra in Ucraina sta riscrivendo tutte le regole del gioco globale e l’Europa potrebbe presto ritrovarsi senza grano o con grano (e prodotti derivati) a prezzi elevatissimi. Il prezzo dei prodotti da forno, della pasta e del pane sono in continua crescita da mesi e nei prossimi tempi potrebbero arrivare a prezzi senza precedenti. I cittadini sono esasperati: mai avrebbero immaginato che per mezzo chilo di pane si potessero spendere anche più di 2 euro.

La ragione è da trovarsi nella guerra che si sta combattendo nel territorio ucraino, ma anche in manovre speculative che gonfiano i prezzi lungo tutta la filiera, colpendo di fatto soprattutto il consumatore finale. Putin è intervenuto oggi sulla questione del grano, accusando l’Europa di affamare il mondo e lanciando una minaccia pesantissima, se si vuole proseguire con l’accordo sul grano, la quota destinata all’Europa dovrà essere minima. Chiederà personalmente a Erdogan una revisione degli accordi.
Quali saranno le conseguenze per l’Italia?

La guerra del grano, il prezzo di pane e pasta potrebbe arrivare alle stelle

Durante la riunione plenaria del Forum Economico Orientale, Putin ha annunciato che occorrerà limitare l’esportazione del grano e di altri prodotti alimentari lungo la rotta tra l’Ucraina e l’Europa. Se si esclude la Turchia, che agisce da mediatore, quasi tutto il grano che parte dall’Ucraina arriva in Europa e non nei paesi del Sud del mondo. Il calcolo è presto fatto: su 87 navi partite dall’Ucraina e 2 milioni di tonnellate di grano in totale, soltanto 2 navi e 60mila tonnellate sono state destinate ai paesi più poveri. L’accusa di Putin è radicale e chiama in campo la storia: gli europei si sono sempre comportati da colonizzatori, affamando il resto del mondo, e adesso stanno facendo lo stesso.

A causa dell’ingordigia europea, si rischia nel resto del mondo una catastrofe umanitaria senza precedenti, e non soltanto perché la UE si sta accaparrando tutto il grano ma anche perché questo regime di scarsità fa crescere i prezzi in maniera incontrollabile, rendendo i paesi più poveri incapaci di acquistarne anche minime quantità.

Dal gas al grano: perché, secondo Putin, non è possibile isolare la Russia mentre il futuro è l’Asia

Il presidente russo, sempre durante lo stesso intervento, ha sottolineato come non sia possibile isolare la Russia, nonostante le sanzioni occidentali. Quella che definisce la “febbre delle sanzioni” non sta minacciando soltanto la Russia, ma la sopravvivenza del mondo intero. La soluzione verrà dall’Asia, l’Occidente è in decadenza.

Secondo Putin, tutti gli ultimi eventi internazionali fanno comprendere come ci siano trasformazioni in atto nelle relazioni globali e come l’Asia-Pacifico rappresenti il nuovo luogo di crescita e di attrazione: “i suoi Paesi sono diventati nuovi centri di crescita economica e tecnologica, punti di attrazione per il personale, i capitali, la produzione”. L’ultimo attacco di Putin è ovviamente al nemico di sempre, gli USA: “la qualità della vita delle persone in Europa viene sacrificata per preservare la dittatura statunitense negli affari mondiali”.
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