Si parla, da vari mesi, della possibilità di dover accendere di meno i riscaldamenti in casa il prossimo inverno, a causa dell’allarme gas. Fino a qualche settimana fa pensavamo al piano di razionamento gas del governo come ad una ipotesi lontana. E invece no. Con amara sorpresa abbiamo scoperto che a partire da ottobre, per le famiglie, le aziende e le scuole ci saranno cambiamenti da non sottovalutare.

Non spaventiamoci troppo: sicuramente non moriremo di freddo. Però quegli accorgimenti, o chiamiamoli sacrifici, di cui si discute da mesi, per far fronte al forte rincaro del gas stanno prendendo forma.

Forse dovremo accendere i termosifoni un’ora in meno e abbassare uno o due gradi. Forse dovremo rinunciare ad andare nei negozi verso l’ora di chiusura, perchè potrebbero abbassare le serrande un pò prima. Il piano di razionamento è ancora in divenire ma alcuni punti sembrano definiti e la prossima settimana arriverà l’ok definitivo.

Prende forma il piano razionamento gas in vista dell’inverno

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi e il Ministro Cingolani continuano ad aggiornare il documento, che sarà discusso dal Consiglio europeo dei ministri dell’energia il prossimo 7 settembre. Molto dipenderà anche da cosa farà la Russia e se l’Italia riuscirà a raggiungere o meno la piena indipendenza dal gas russo. Grazie anche ai due rigassificatori aggiuntivi a Piombino e a Ravenna. A breve, il governo dovrebbe anche lanciare una campagna informativa. Questa avrà lo scopo di comunicare ai cittadini alcuni accorgimenti per usare al meglio i riscaldamenti e alcuni elettrodomestici. Si tratta di misure che faranno parte del provvedimento legato al nuovo pacchetto aiuti in arrivo il giorno 8 settembre.

Un grado in meno in casa e negli uffici

Le indiscrezioni sul nuovo piano razionamento, intanto, sembrano confermare che per le abitazioni private e gli uffici i riscaldamenti dovranno restare accesi un’ora in meno da ottobre.

Inoltre, i termosifoni dovranno anche essere abbassati di un grado. Quindi, se siete abituati ad accendere i riscaldamenti dalle 17 alle 21 – facciamo un esempio – da ottobre bisognerà rinunciare ad un’ora di calore in casa nelle ore serali e tenere anche un pò più bassa la temperatura, precisamente da 20 a 19 gradi. Non c’è ancora la conferma, ma quest’anno potrebbe slittare anche la data di accensione del riscaldamento di 15 giorni rispetto allo scorso anno.

Sembra, invece, tramontata l’ipotesi della dad per gli studenti delle scuola per porre un rimedio ai forti rincari del gas, così come allo smart working per i dipendenti pubblici.
Accanto al piano razionamento contro il caro gas, il governo ufficializzerà un provvedimento contro il caro bollette per limitare i danni economici. In sostanza, già da ora faremmo bene a prepararci: da ottobre dovremo cambiare alcune abitudini e magari trovare dei modi alternativi per scaldarci.