L’opinione pubblica si sta dividendo in merito alla proposta di legge statunitense che vuole vietare TikTok negli USA. La Camera ha già approvato tale proposta e ora la piattaforma ha 6 mesi di tempo per vendere il social ad un’altra proprietà se vuole evitare il bando. Ma perché gli Stati Uniti hanno iniziato questa guerra contro il noto social network?

USA contro Cina

Com’è naturale che fosse, la battaglia iniziata dagli Stati Uniti non è rivolta contro la piattaforma in sé, ma contro la stessa Cina.

Il motivo di questo bando, infatti, è molto semplice; la politica a stelle e strisce vuole che TikTok recida i suoi legami con il Governo cinese. A capo del social c’è infatti ByteDance, società strettamente legata alle politiche di Pechino. Secondo la Camera statunitense, il rischio è che tale social possa effettuare operazioni di spionaggio di massa o influenzare influenzare l’opinione pubblica americana. In realtà, ora che la vicenda è finita nell’occhio del ciclone, questo secondo punto, ossia il rischio che TikTok possa influenzare l’opinione pubblica americana, è già in atto, visto che il CEO del social, Shou Zi Chew, ha rilasciato un comunicato nel quale invita proprio i cittadini americani a mobilizzarsi contro tale legge.

Sulla piattaforma X (ex Twitter) il CEO ha infatti rilasciato questo post: “Continueremo a fare tutto il possibile, incluso l’esercizio dei nostri diritti legali per proteggere questa straordinaria piattaforma che abbiamo costruito con voi. Crediamo di poter superare questa situazione insieme. Proteggi i tuoi diritti costituzionali. Fai sentire la tua voce”. Insomma, TikTok reputa questa decisione assolutamente anticostituzionale e chiede ai normali cittadini di protestare contro tale legge. Come dicevamo, l’opinione pubblica sembra essersi spaccata a riguardo, tanto che lo stesso Trump ha definito la scelta della Camera come un chiaro tentativo di favorire Facebook e Zuckerberg, definiti dall’ex Presidente come “nemici del popolo”.

TikTok al bando, cosa accadrà in USA?

Dopo l’ok della Camera, con 352 voti a favore e 65 contrari, ora la proposta passa al Senato. Anche Biden si è già dichiarato favorevole al bando e, qualora il disegno di legge dovesse arrivare sulla sua scrivania, voterà per il sì. A dire il vero, però, non è affatto certo che anche il Senato si pronunci a favore della messa al bando, poiché il social è particolarmente popolare negli USA e conta circa 170 milioni di utenti. Insomma, dopo le parole del CEO, il rischio di una vera e propria rivolta popolare non è affatto da escludere. Ciò palesa le evidenti tensioni sempre più crescenti tra USA e Cina, con quest’ultima considerata ormai apertamente come nemico del Paese a stelle e strisce. Non poteva mancare, in questo scenario, anche la risposta diretta della Cina.

Wang Wenbin, portavoce del Ministro degli Esteri, ha accusato gli USA di bullismo e ha aggiunto: “Questa mossa si ritorcerà inevitabilmente contro gli Stati Uniti, i quali non hanno mai smesso di reprimere TikTok”. Secondo i cinesi, gli USA non hanno mai trovato reali prove che dimostrino una effettiva minaccia per la sicurezza nazionale, di conseguenza tale scelta è assolutamente ingiustificata. Ma quali saranno le conseguenze per gli internauti americani? Con la messa al bando del social, gli statunitensi non troveranno più TikTok negli store americani di Apple e Google, quindi non potranno più scaricarla. Per i cittadini non ci sarà scelta; o accetteranno di rinunciare al social più popolare del momento, oppure dovranno scendere in piazza per protestare al fine di cancellare tale ban.

I punti chiave…

  • la Camera approva il disegno di leggere per mettere al bando TikTok negli USA;
  • il CEO del social chiede ai cittadini americani di protestare contro tale decisione;
  • gli USA temono che la Cina, attraverso il social, possa effettuare operazioni di spionaggio o influenzare l’opinione pubblica americana.